Mondiali 2022: Platini arrestato per corruzione

Per Le Roi non c’è pace. La notizia esplode a metà mattinata: Michel Platini arrestato per corruzione se ullo sfondo la mai del tutto chiarita assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. “Mediapart” e “Le Monde” sono i primi a rivelare che l’ex fuoriclasse della Juve e della nazionale francese, presidente della Uefa dal 2007 al 2015, è sotto custodia cautelare nei locali dell’Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria di Nanterre. In realtà, la versione dei legali, si tratta di una misura adottata per “motivi tecnici. Non è stato arrestato ma interrogato come testimone ma in un quadro giuridico voluto dagli inquirenti per impedire a tutte le persone ascoltate di poter accordarsi al di fuori del procedimento”. Dall’entourage di Le Roi fanno sapere che “ha risposto con serenità e precisione a tutte le domande, comprese quelle sull’assegnazione di Euro2016, e fornito spiegazioni utili. Platini non ha nulla di cui vergognarsi, è totalmente estraneo ai fatti ed è assolutamente fiducioso su quello che succederà dopo”. Di sicuro quella decisione presa il 2 dicembre 2010 continua a creare più di un grattacapo al 63enne ex dirigente francese.

Secondo la ricostruzione di “Le Monde”, l’indagine per “corruzione e associazione a delinquere” era stata stata avviata nel 2016 e guarderebbe da vicino al pranzo organizzato all’Eliseo il 23 novembre 2010 – pochi giorni prima della votazione alla Fifa – a cui erano presenti l’allora presidente francese Sarkozy, Platini, l’attuale emiro del Qatar, Tamim Ben Hamad Al Thani, e lo sceicco Hamad Ben Jassem, all’epoca primo ministro e ministro degli Esteri dell’Emirato. In merito a quel pranzo Platini – già sentito come testimone nel dicembre 2017 – ha sempre sostenuto di aver deciso di votare per il Qatar prima ancora di recarsi all’Eliseo, di non aver mai ricevuto un’esplicita richiesta a riguardo da Sarkozy e di aver informato di quell’incontro Joseph Blatter, in quel momento presidente della Fifa. Gli inquirenti vorrebbero far luce su quel pranzo e su quello che è successo nei mesi successivi, compreso l’acquisto del Paris Saint Germain nel giugno 2011 – squadra del cuore di Sarkozy – da parte del fondo Qatar Sports Investments, operazione rispetto alla quale Platini sarebbe stato contrario.

La giustizia francese starebbe esaminando anche le recenti rivelazioni del “Sunday Times” sugli 880 milioni di dollari che sarebbero stati versati per conto dell’Emirato alla Fifa: 400 milioni 21 giorni prima della decisione sottoforma di contratto televisivo con Al Jazeera, con tanto di bonus esplicito da 100 milioni in caso di succeso della candidatura del Qatar, mentre i restanti 480 milioni sarebbero arrivati tre anni dopo, sempre come contratto per diritti tv, una volta archiviata l’inchiesta interna alla Fifa sui sospetti di corruzione attorno all’assegnazione dei Mondiali al Qatar. Gli inquirenti, inoltre, starebbero programmando un nuovo interrogatorio per Blatter, già ascoltato in Svizzera in qualità di testimone nell’aprile 2017 e che in passato aveva accusato il governo francese di aver influenzato la votazione della Fifa: per l’ex dirigente elvetico Sarkozy e Platini erano in qualche modo responsabili delle 4 preferenze risultate decisive per il successo della candidatura del Qatar su quella degli Stati Uniti (14-8 il computo finale).

L’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar è da sempre stata circondata da sospetti e accuse. Le prime nei confronti di Platini risalgono al gennaio 2013 e già all’epoca di parlava di collusione e corruzione, di accordi di scambio tra lo Stato francese e il Qatar. Nei mesi successivi nuove ombre furono sollevate in Inghilterra, dal “Telegraph” al “Sunday Times”, fra tangenti pagate da una società che faceva capo a Mohamed Bin Hammam (ex presidente della Confederazione asiatica, poi radiato dalla Fifa) e pressioni sullo stesso Platini. E nel dicembre 2017 alcune proprietà dello stesso ex calciatore, fra Francia e Svizzera, sarebbero state perquisite alla ricerca di un misterioso dipinto di Picasso: qualche anno prima il “Times” sostenne che gli era stato donato dalla Federcalcio russa in vista dell’assegnazione dei Mondiali del 2018, avvenuta contestualmente a quella dell’edizione seguente.

Per Platini, insomma, nuovi guai in vista in attesa di finire di scontare, nell’ottobre prossimo, quella squalifica di 4 anni (otto in primo grado) comminata nel 2015 dal Comitato etico della Fifa. Anche in quel caso Le Roi fu messo sotto accusa per corruzione per aver ricevuto da Blatter un pagamento di due milioni di franchi svizzeri nel 2011 ma per una consulenza svolta fra il ’98 e il 2002.

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