Calhanoglu illude, ma l’Arsenal – anche con gli “aiutini” decisivi dell’arbitro Eriksson e di Donnarumma – la ribalta ed estromette il Milan dall’Europa League. Niente rimonta all’Emirates, Wenger (doppietta Welbeck e Xhaka) batte Gattuso 3-1 infrangendo i sogni continentali dei rossoneri, che solo nel finale hanno mollato. E’ passata la squadra migliore, considerato anche il match d’andata, ma non può non pesare nel giudizio complessivo il rigore (inesistente) assegnato all’Arsenal subito dopo il vantaggio del Milan. A caccia dell’episodio che riaprirebbe subito il discorso-qualificazione, il Milan confeziona dopo appena 45 secondi una bella azione sulla fascia destra rifinita da Borini, ma Andrè Silva – che fa coppia con Cutrone dopo essersi finalmente sbloccato in campionato – centra soltanto l’esterno della rete da ottima posizione. Gattuso se la gioca con il 4-4-2, larghi Suso e Calhanoglu, c’è Montolivo al fianco di Kessie in mezzo. In panchina Biglia e Bonaventura. Nell’Arsenal, forte del 2-0 di San Siro, Wenger ripropone il trio Ozil-Wilshere-Mkhitaryan alle spalle di Welbeck, unica punta di ruolo a disposizione viste le indisponibilità di Lacazette e Aubameyang. Si arrende dopo appena 11 minuti Koscielny (schiena): va Chambers a far coppia in difesa con l’ex Samp Mustafi. Scampato il pericolo iniziale, i Gunners iniziano a tessere la tela che tanti danni ha creato ai rossoneri sette giorni fa: passaggi corti e di prima ad alta velocità, ma Montolivo e Romagnoli riescono a metterci una pezza sulle iniziative di Monreal e Mkhitaryan, mentre è decisiva la respinta di Donnarumma al 25’ su Welbeck. Il Milan pare sonnecchiare, ma all’improvviso ecco Calhanoglu: destro a uscire del turco dai 28 metri, Ospina non ci arriva e Gattuso si rianima. L’Emirates mugugna. E’ veemente però la reazione dell’Arsenal. Donnarumma compie un mezzo miracolo su Ramsey, poi il giudice di porta induce Eriksson a fischiare un rigore inesistente per un lievissimo tocco di Rodriguez su Welbeck, che si lascia andare platealmente. Il Milan protesta ma a cambiare è solo il risultato: perché Welbeck spiazza Donnarumma e firma l’1-1. Innervosito da un evidente torto, il Milan perde un paio di palloni sanguinosi e rischia grosso prima dell’intervallo: Mkhitaryan manca il tap-in sull’assist di Welbeck, Donnarumma si esalta sul bolide di Ramsey dal limite. Di Kessie e Ramsey i primi assalti della ripresa, che vede di nuovo protagonisti i riflessi di Donnarumma, puntuale su Mkhitaryan; il Milan ribatte colpo su colpo, e per poco Suso non indovina l’angolo giusto (54’). Borini rischia su Ramsey, Andrè Silva si lascia andare in un contrasto con Bellerin. Poi Cutrone: girata di prima, fuori di un nulla. Ultimo sussulto prima del cambio con Kalinic. Il croato non trova la forza sul cross al bacio di Bonucci, comodo Ospina. Al 71’ arriva il sorpasso dell’Arsenal: mancino senza troppe pretese di Xhaka, papera di Donnarumma e al Milan servirebbero adesso tre reti per accedere ai quarti. L’errore del portiere taglia le gambe agli uomini di Gattuso, che però sfiorano il 2-2 con il quasi autogol di Mustafi (attento Ospina) e il sinistro volante di Suso. L’Arsenal accelera ancora e trova il 3-1 con Welbeck (bravo Donnarumma su Ramsey), sfiorando anche il poker su Wilshere. Sarebbe stato troppo. Arsenal ai quarti, il Milan dice addio all’Europa.