L’Inter, archiviata la complessa vittoria con l’Udinese, si prepara ad esordire in Champions League per il secondo anno consecutivo. Visto l’elevato coefficiente di difficoltà del girone, i nerazzurri sanno bene che il match con lo Slavia Praga non si può fallire. Il Barcellona è una delle favorite – come ogni anno – per la vittoria finale della competizione, mentre il Borussia Dortmund è abituato da anni a navigare in scenari prestigiosi. Per questo motivo, nella consueta conferenza stampa della vigilia, Antonio Conte ha ammonito i suoi: “Iniziamo il nostro percorso in Champions League dopo tre partite di campionato, sarà importante partire con il piede giusto. Affronteremo una squadra che ha fatto molto bene l’anno scorso, vincendo il campionato con il Viktoria Plzen, una abituè di queste partite. E’ una squadra con una buona tecnica, con intensità ma anche di una buona mentalità. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararla visto che abbiamo giocato due giorni fa, ma dobbiamo farci trovare pronti. Lukaku? C’è un allenamento da fare, ci sono 24 ore per fare le dovute valutazioni e vedere come sta dal punto di vista fisico. Se gioca è perché può dare le giuste garanzie. Biraghi? Si sta allenando molto bene, ha raggiunto buoni livelli. Mi preoccupa dal punto di vista tattico, perché ci vuole un pò di tempo per entrare dentro alcuni meccanismi e solo allenandoti ci riesci. Sicuramente quando si inizia un nuovo percorso con una nuova squadra, se hai più tempo per preparare la partita successiva, è meglio perché puoi lavorare maggiormente sugli aspetti tecnici e tattici, tuttavia la Champions è uno stimolo per società e tifosi. “. Il tecnico salentino è poi intervenuto sulla difesa: “Qui in Italia siete fissati con i moduli. Il problema non è giocare a tre o a quattro, è come lo fai, la pressione che dai, l’intensità che ci metti. Il calcio si evolve”. L’ex ct della Nazionale ha poi continuato: “Io allenatore da campionato più che da Champions? Si vive di luoghi comuni, in televisione si dicono tante cose. Ho giocato tre Champions. Con la Juve il primo anno siamo usciti ai quarti dopo due settimi posti in campionato, il secondo anno siamo usciti ai gironi e poi siamo arrivati in semifinale di Europa League, mentre al Chelsea siamo usciti agli ottavi ma l’anno prima erano arrivati decimi, c’era una squadra in costruzione. Io ho sempre partecipato con creature appena nate, le altre con realtà già collaudate”. Sul tema entusiasmo: “E’ importante giocare sull’entusiasmo, ma non dobbiamo portarlo solo con il risultato perché sarebbe effimero. Noi dobbiamo portarlo con quello che stiamo costruendo, Roma non si è costruita in un solo giorno. Stiamo lavorando in maniera dura”. I punti di forza dell’avversario: “E’ una squadra come l’Udinese molto fisica, hanno della buona qualità e due esterni veloci nell’uno contro uno. Hanno un sotto punta molto forte, hanno solidità difensiva, basti pensare che hanno preso solo due gol in campionato segnandoli diciassette, dobbiamo fare la nostra partita con il nostro coraggio, supportati dai nostri 60-65 mila tifosi che ci hanno spinto tanto. Gli obiettivi? Non possiamo porci obiettivi in Champions, ma neanche in campionato. Strada facendo vedremo il nostro percorso. Ho detto ai miei ragazzi di non porci limiti perché si creano anche alibi, cerchiamo di essere al 100% durante la partita. Quando una squadra è stabile diventi pericolosa”.