Roma stanca e senza idee: Rebic e Calhanoglu esaltano il Milan

L’As Roma è offerta dal Ristorante Le Streghe, via Tuscolana 643, ROMA

La vince il Milan, meritatamente. Battuta una Roma letteralmente crollata nella ripresa. A decidere la sfida di San Siro, i gol nella parte finale, di Rebice Calhanoglu su rigore. Un primo tempo al di là della noia, dove la Roma si è mossa meglio senza graffuare, ed una riresa dove è uscito fuori il Milan, più fresco e tonico, e la Roma è sparita. Solo Mirante è riuscito a strappare la sufficienza, e questo dice tutto. Atteggiamento speculare da parte di Pioli e Fonseca che scelgono il 4-2-3-1. Nel Milan, davanti a Donnarumma, Romagnoli e Kjaer centrali con Conti e Theo Hernandez sugli esterni. Kessie e Bennacer a comporre la cerniera davanti alla difesa, quindi Castillejo, Bonaventura e Calhanoglu alle spalle di Rebic. Qualche cambio rispetto alla gara con la Samp per Fonseca che presenta Zappacosta e Spinazzola sugli esterni di difesa (panchina per Kolarov), con Mancini e Smalling centrali davanti a Mirante confermato tra i pali. In mezzo torna la coppia Cristante-Veretout. Pellegrini trequartista, con Kluivert e Mkitaryan esterni alle spalle di Edin Dzeko. Il ricordo di Pierino Prati, che ha vinto molto con il Milan ma che ha giocato anche con la Roma, prima del via di Giacomelli.

Fase iniziale di studio in un San Siro bollente, poi è la Roma a prendere in mano il boccino del gioco e fare la partita. Spinazzola e Zappacosta spingono alternativamente con insistenza ma senza dare mai quel tocco in più in fase offensiva, in mezzo c’è tanta qualità, soprattutto le giocate di Mkhitaryan, mentre Pellegrini non è ancora al meglio e si vede. Il Milan soffre il miglior palleggio dei giallorossi e fatica a ripartire. Le occasioni migliori della Roma arrivano dai piedi dell’armeno, prima una palla su Pellegrini che perde l’attimo e viene murato da Kjaer in angolo, poi è Donnarumma ad anticipare Kluivert siul centro dello stesso Mkhiraryan. Meglio la Roma che prende campo, Pioli urla, ma non basta. Kluivert la mette in mezzo dalla sinistra, la palla viene deviata di testa da Kessie e cade dalle parti di Dzeko che incorna male e spreca una clamorosa occasione. Milan bloccato che si muove solo su qualche giocata dei singoli, Rebic troppo isolato. L’unico brivido lo regala una giocata nell’area piccola di Mirante che riesce a gestire un pallone complicato sull’attacco di Rebic. Il Milan prova ad alzare il baricentro ma c’è poca lucidità soprattutto dalla cintola in su. Solo nel finale di tempo si fa vedere la squadra di Pioli con Calhanoglu che va a raccogliere di testa un cross di Hernandez, ma arriva troppo timido sul pallone e alza troppo la conclusione.

Nessun cambio all’intervallo e subito una buona palla per la Roma con il solito Mkhitaryan che sfonda per vie centrali e calcia dal limite, si immola Kjaer e salva. Primi cambi rossoner, fuori Castillejo e Bonaventura, dentro Saelemaekers e Paquetà. Cambia anche Fonseca inserendo Carles Perez al posto di un evanescente Kluivert. Ritmi bassissimi, la partita non decolla.  Il caldo gioca indubbiamente la sua parte. Prova a ripartire il Milan con un uno-due fulmineo che porta Calhanoglu al tiro, palla sull’esterno della rete. I due giorni di recupero in più avanti dal Milan, cominciano a farsi sentire. Roma che appare più stanca e non riesce più a correre. Fonseca cambia ancora: fuori Dzeko e Mkhitaryan, dentro Kalinic e Perotti. La Roma è sulle gambe, incapace di reagire, il Milan lo capisce e comincia a spingere ed avanzare il baricentro. Roma c he aspetta ma lascia campo ai rossoneri. Il vantaggio è nell’aria e arriva puntuale a stretto giro. Come contro la Samp, un altro errore difensivo ad innescare l’azione del Milan. Stavolta tocca a Zappacosta che con un retropassaggio  favorisce Kessie che conclude, azione confusa con la palla che arriva a Rebis che solo prima centra il palo poi sul tap in gonfia la rete di Mirante. Mial avanti a quindici dalla fine. Dentro Leao, fuori Rebic, mentre Fonseca toglie Pellegrini e Cristante e inserisce Diawara e Pastore. Ma la Roma è stanca e il Milan sembra di averne sempre di più. Corrono i rossoneri e in controgioco “bruciano” una Roma pallida. Smalling mette il piede sulla percussione di Theo Hernandez e Giacomelli non ha dubbi, è rigore che Calhanoglu trasforma per il 2-0. Vince il Milan, meritatamente e si rifà sotto in classifica, scalando al settimo posto, mentre la Roma adesso dovrà guardarsi bene dal possibile ritorno del Napoli che stasera può andare a meno tre dai giallorossi.

error: Il contenuto è protetto !!
P