Corrado Tamalio *
Milan-Roma è racchiusa nel tabellino della gara. Milan, 23 tiri e 13 nello specchio. Roma 13 di cui solo tre nello specchio. Situazioni analoghe al via con i rossoneri vogliosi di strappare i primi tre punti e al tempo stesso cancellare l’amarezza della gara di Napoli, mentre i giallorossi da cancellare avevano il mezzo passo falso casalingo contro l’Atalanta. Tema tatti co nei primi quarantacinque minuti abbastanza chiaro, con il Milan a fare la partita e la Roma a giocare d’attesa. Passano i minuti e i rossoneri prendono chiaramente il sopravvento, netta la supremazia territoriale in campo, ogni zona presidiata con ordine. L’attendismo giallorosso porta al vantaggio Milan con una difesa romanista “dilettantistica”. Milan padrone del campo, troppo bello per essere tutto vero. E infatti accade che l’ennesimo momento di amnesia rossonera, la stessa di Napoli, permette alla Roma di fare la voce grossa e trovare il gol del pareggio ad inizio ripresa. Di Francesco sbaglia i cambi, Gattuso si posiziona 4-1-4-1 e torna a fare la voce grossa. La strozza di Higuain rimane in gola, gol annullato dal Var per un millimetrico offside e ancora Var protagonista a negare agli ospiti il vantaggio di Nzonzi che con la mano ribadisce in rete su azione di calcio d’angolo. Sembra scritto l’1-1 quando l’arrembante finale rossonero, regala a Gattuso e al popolo del Meazza un sorriso strameritato, con il gol del definitivo sorpasso con il baby Cutrone, uomo della Provvidenza rossonera, quando al termine dei cinque di recupero mancavano appena pochissimi secondi. Una mazzata per la Roma, una overdose di elettricità per il Milan che va alla sosta con in tasca tre punti d’oro. E’ un Milan che necessita di conferme per cui niente esaltazioni dannose. C’è da lavorare, partendo dal tanto di buono visto contro la Roma. E crescere.
* ex calciatore, tifoso Milan