Daniele Orieti
La Svezia guadagna i quarti di finale a discapito della Svizzera, vincendo per 1-0. Una vittoria, analizzando i novanta minuti, meritata per gli scandinavi. Una Svezia che ha mostrato tutti i propri pregi, non perdendo mai la calma e rimanendo concentrata per tutta la partita. Di contro una Svizzera forse un po’ troppo presuntuosa, pensando di avere giocatori tecnici in campo, pronti a poter cambiare le sorti della gara in qualsiasi momento, con la ‘punta di diamante’ Shaqiri, completamente fuori dal gioco per tutti i novanta minuti. Scelta confermata dall’allenatore svedese Andersson per il 4-4-2 come modulo per iniziare gli ottavi di finale, con l’intenzione di avere una squadra molto corta e compatta tra le varie linee in campo, senza lasciare spazi agli attaccanti elvetici. Questi gli undici in campo; Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Svensson, Ekdal, Forsberg; Berg, Toivonen. Il ‘mister’ svizzero Petkovic invece sceglie il 4-2-3-1 cercando di sfruttare la velocità, con gli inserimenti offensivi dei tre trequartisti dietro la punta centrale Drmic. Questa la formazione titolare; Sommer; Lang, Djourou, Akanji, Rodriguez; Behrami, Xhaka; Shaqiri, Dzemaili, Zuber; Drmic. Primi venti minuti non belli dal punto di vista tecnico, senza vere occasioni per entrambe le squadre, con gli svedesi a cercare di fare la partita e gli svizzeri pronti a sfruttare qualche errore degli avversari. La prima occasione della partita arriva al ventottesimo minuto a favore della Svezia con Berg che si trova il pallone sul piede sinistro, tiro velenoso sul secondo palo, ma Sommer, portiere svizzero, si supera, salvando la propria porta, respingendo la palla in tuffo. Dieci minuti dopo risponde finalmente la Svizzera, bello scambio palla a terra tra Dzemaili e Zuber in area di rigore svedese, ma il tiro del centrocampista elvetico passa lontano dai pali. Inizia ad animarsi la partita, al quarantesimo l’occasione più ghiotta del primo tempo arriva sul piede dello svedese Ekdal, che calcia fuori da pochi metri dalla porta avversaria, con portiere praticamente battuto, lasciando il risultato sullo 0-0 alla fine del primo tempo. Seconda parte di gara che inizia con gli stessi ventidue in campo. La Svizzera con un piglio diverso del primo tempo, alla ricerca fin dai primi minuti del gol, alzando la squadra di almeno venti metri e facendo girare la palla in maniera più veloce, non trovando però lo spazio giusto tra le maglie gialloblù svedesi sempre molto ordinate in campo. Alla prima occasione del secondo tempo, al minuto 65, arriva anche il vantaggio svedese, tiro di destro dal limite dell’area di rigore del numero dieci svedese Forsberg che trova sulla traiettoria il difensore svizzero Akanji, deviando la palla che spiazza nettamente il proprio portiere Sommer, mandando la palla nella propria rete. Svezia 1, Svizzera 0. Al minuto settantotto arriva la prima risposta degli elvetici ma la Svezia salva sulla linea di porta, allontanando la minaccia. Aumenta il ritmo la Svizzera alla ricerca disperata del pareggio per arrivare almeno ai tempi supplementari, senza mai impensierire il portiere svedese fino al minuto 91 con un tiro di Rodriguez ma ben controllato a terra da Olsen. Al fischio finale dell’arbitro, Svezia 1-Svizzera 0, svedesi ai quarti di finale, svizzeri a casa.