Qui Croazia. Dalic e Modric: “Vincere per regalare una gioia al nostro piccolo popolo”

dall’inviato Massimo Ciccognani

MOSCA Fuori i secondi, ormai ci siamo. Poche ore e sarà finale. La prima “press conference” di giornata è stata della Croazia che ha aperto le porte alla finale. In sala il ct Dalic e Luka Modric. Volti sereni, sorridenti, a cominciare dal tecnico che mostra subito il suo orgoglio patriottico. “Se vinceremo la Coppa nessuno sarà più orgoglioso di noi che veniamo da una nazione così piccola. In caso di sconfitta, faremo i complimenti agli avversari”. Zatlo Dalic non ha paura, non mostra incrinature, non si preoccupa dell’avversario, della sua forza e della sua storia.  “Chi sia il nostro avversario non ci interessa, né le tradizioni, né le statistiche: sono fatte per essere abbattute. Sarà il momento più bello della nostra vita. Ai miei dico ‘giocate il vostro calcio. Spero che domani sera ci siano quattro milioni di croati che festeggiano per strada, facendo un come il carnevale in Brasile o in Argentina.  Siamo orgogliosi della gioia che abbiamo regalato al popolo croato. In Croazia le persone hanno messo da parte i problemi e le difficoltà, mostrando orgoglio e gioia. Siamo pronti a dare tutto e accettare la sconfitta con dignità se sarà necessario. Qualcuno dei miei ha problemi fisici? Io penso che se avessero dei problemi me lo direbbero, visto il rapporto che c’è fra di noi, ma nessuno mi ha detto niente e quindi sono tutti disponibili. Fra noi non ci sono misteri, né discussioni e tutti coloro che sono qui mi rispettano. E in ogni caso avremo comunque giocatori eccellenti ai blocchi di partenza. Giocherà chi è al 100%”. Tra le fila della Croazia gente come Modric e Rakitic abituata a vincere nei rispettivi club. Dalic guarda oltre. “Faccio i complimenti a chi ha vinto la Champions League ma questo match è il più grande per noi, per il popolo croato, vogliamo rappresentare il nostro Paese nella maniera più degna possibile”. Accanto a Lui il faro del Real Madrid Luka Modric, uno che la sofferenza l’ha vissuta sulle proprie spalle, scappato alla guerra prima di diventare calciatore. E’ lui il simbolo e capitano di questa Croazia che vuole tramutare il sogno in realtà. “La gioia del nostro popolo ci rende orgogliosi. A prescindere dal risultato della finale, domani in Croazia ci sarà un terremoto. Il pallone d’oro? Mi fa piacere che si parli di me al riguardo ma ora sono focalizzato sul successo della nazionale. Speriamo di vincere i Mondiali. Non ambisco ai titoli individuali al momento. Siamo arrivati in finale grazie al nostro allenatore – ha concluso Modric – Lui ha preso in mano la squadra in un momento difficile e ci ha trasmesso la fiducia in noi stessi. Siamo felici di averlo con noi”.

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