Simone Dell’Uomo
Clamoroso a Kazan. Sembrava che Toni Kroos avesse rimesso in piedi il Mondiale della Germania, una Germania che invece ha fallito l’appuntamento con gli ottavi perdendo la terza gara del girone F: passano Svezia e Messico, vanno a casa tedeschi e Corea del Sud. Il popolo orientale può esultare per l’ultima grande soddisfazione: un 2-0 secco a Joachim Low, che rispedisce a Berlino la nazionale detentrice del torneo. Una maledizione interminabile: per il terzo mondiale consecutivo, la squadra campione in carica delude e lascia la competizione alla fase ai gironi. Dopo Italia e Spagna, stecca anche la Germania. Una Germania fallimentare, lenta, prevedibile, mai pericolosa. Una Germania tatticamente allo sbando, senza un minimo di idee, senza un minimo di gioco, una manovra distrutta dalle folli e incomprensibili scelte di Low, talmente astuto e coraggioso da non portare in Russia un elemento come Sanè. Forse è la fine di un’era, forse dovranno ricostruire, ma bisognerà ripartire da gente affamata, non da un cimitero di elefanti come Ozil e Gomez. Low ha optato oggi per un centrocampo robusto, composto dalla regia di Kroos e dagli inserimenti di Khedira e Goretska. La fantasia di Ozil ad innescare l’imprevedibilità di Reus e Werner, ancora premiato dal primo minuto. In panchina Muller e Draxler. I piani del tecnico non funzionano: la Germania è troppo lenta, prevedebile, il possesso palla è sterile. Ozil è definitivamente l’ombra del luccicante talento visto a Madrid, Werner non sembra adatto a questi livelli. Goretska trova un pertugio ma fallisce clamorosamente il passaggio vincente, la Corea non ha nulla da perdere e prova a far male in contropiede coi suoi velocisti. Doppia importante palla gol per il suo uomo migliore, Heung Min Son, che al volo lascia partire un destro al volo che si spegne di pochissimo sul fondo. Ultimi tentativi tedeschi prima dell’intervallo, ma prima Werner in diagonale poi Hummels di testa non riescono a trovare la via della rete. Nella ripresa Low inserisce tutti i suoi uomini offensivi: entrano Muller, Gomez e Brandt, escono difensori e centrocampisti. Un errore, un grosso errore, perchè questo non migliora e finisce anzi per annientare la manovra tedesca, già particolarmente deludente. Come se non bastasse, la Corea può trovare spazi disarmanti per esprimere il suo contropiede, e con Son va ancora vicina al gol del clamoroso vantaggio in un paio di occasioni. La Germania si riversa nella metà campo avversaria, anche perchè arrivano notizie del clamoroso successo svedese: colpo di testa di Gomez, tiro da fuori Kroos, spunti di Reus e Werner, ma niente da fare. In pieno recupero corner coreano: cross al centro, deviazione, tocco di Kim e palla in rete. Il guardalinee interviene, alza la bandierina, ma il Var rovescia la decisione arbitrale: vantaggio coreano, Germania alle corde. 6 minuti di recupero, serve un’impresa ai tedeschi che si riversano tutti in avanti, Neuer incluso. L’estremo difensore perde palla nella metà campo avversaria, Joo lancia Son, scatto da centrometrista, pallone in fondo al sacco. 2-0, splendida soddisfazione per Son, splendida soddisfazione per una Corea che saluta a testa altissima. Delusione cocente per Low, per la sua Germania e per i suoi sopravvalutatissimi interpreti. Finisce così il mondiale dei campioni del Mondo, adesso Low dovrà affrontare il suo futuro, un futuro che sembra assai lontano dalla panchina tedesca.