Massimo Ciccognani
MILANO Lo spareggio Champions finisce senza nè vinti nè vincitori, ma lo 0-0 accontenta un’Inter ancora in fase involutiva, non certo la Lazio che ha giocato meglio e che per espressione calcoisyioca meritava qualcosa di più. Altro pienone a San Siro, altri cinquantamila spettatori (con tanto di gemellaggio tra le due sponde del tifo) con l’ala nerazzurra pronta a spingere l’Inter verso la ripresa dopo le tre sconfitte di fila che hanno di poco raffreddato gli entusiasmi. Davanti c’è la splendida Lazio di Simone Inzaghi in quello che giustamente è considerato uno spareggio per la zona Champions. Inizio godibilissimo, ritmi alti, con l’Inter che prova a fare la partita ma con la Lazio che dimostra da subito di esserci tanto da ribattere colpo su colpo alle iniziative nerazzurre. Spallertti si schiera con il collaudato 4-2-3-1 mentre Inzaghi replica con l’altrettanto collaudato 3-5-1-1. L’Inter prova a sfondare sugli esterni con Perisic e Candreva. La Lazio tiene bene il campo ma si perde nella sedici metri avversaria dove non graffia. Le prime due occasioni sono infatti biancocelesti, con Milinkovic e Bastos, attento Handanovic. Si gioca a tutto campo, senza tatticismi e ne giova lo spettacolo anche se occasioni vere non ce ne sono. Guizzo Inter alla mezz’ora con la percussione di Perisic che si infila nella burrosa retroguardia biancoceleste per vie centrali, conclusione velenosa di prima intenzione, Strakoska si supera e la spedisce in angolo. L’Inter ci prova ma senza brillantezza, quella che l’aveva accompagnata in avvio di stagione. Squadra molle, prevedibile. L’esatto contrario di una Lazio che gioca da squadra, con una manovra a tutto campo che ingabbia i nerazzurri e per poco Borja Valero non regala il vantaggio alla Lazio cenntrando la propria traversa. Ai punti meglio la Lazio. Si vedono geometrie e freschezza di manovra. Inter per ora non brillante. E si riparte con i biancocelesti che avanzano il baricentro, tengono meglio il campo e con l’Inter pronta a ripartire in controgioco presa per mano da Borja Valero e Vecino. E proprio Valero ci prova dopo un guizzo al limite con una botta che trova Strakoska pronto alla deviazione in angolo. Pasticcia la difesa laziale ma Icardi non fa meglio e spara alto. Inzaghji richiama Lulic e mette dentro Lukaku per provare a sfondare sulla sinistra. Minuto 14 della ripresa, centro di Immobile, Santon dà la sensazione di toccarla con la mano. Rocchi è indeciso e sul richiamo del Var va a vedere le immagini e si accorge che non si tratta di rigore. Ma la Lazio adesso spinge con più determinazione. Esce Luis Alberto, dentro Felipe Anderson, Inzaghi ci crede mentre Spalletti passeggia nervosissimo nell’area tecnica mentre vede la Lazio guadagnare campo e fare la voce grossa. La Lazio gioca bene ma è troppo leziosa, ma il dominio è netto. L’Inter finisce schiacciata nella propria metà campo. Felipe fa tutto bene ma si perde nella conclusione. Poi tocca a Parolo, botta moprtifera, Handonovic c’è, come la Lazio che adesso spinge a pieno organico, Inter in confusione. Lukaku semina il panico ma si perde all’ultimo passaggio. Tanta Lazio a San Siro. Immobile, gran giocata sulla destra, vede a rimorchio Felipe che colpisce di prima intenzione, palla fuori di un capello. Dieci alla fine, Spalletti si copre e inserisce Dalbert per Cancelo, mentre Inzaghi richiama Milinkovic e dentro Nani. Ci prova subito il portoghese, Handonovic blocca sul primo palo. Dentro anche Brozovic per Balero. Cinque alla fine e tutti da vivere. E’ un finale all’arma bianca e per poco, per sbaglio, Icardi non inquadra la porta su una deviazione di testa fortuita. Si lotta senza esclusione di colpi, senza un attimo di tregua. Quattro di recupero. San Siro ci cede ancora e prova a spingere l’Inter che guadagna un angolo, forse l’ultima occasione del match. Ma finisce qui. Sospiro di sollievo per Spalletti che si prende il classico brodino, tanto, tanto rammarico per la Lazio che ha giocato indubbiamente meglio. Un punto che fa morale per la squadra di Inzaghi che sicuramente avrebbe meritato qualcosa di più.