dall’inviato Massimo Ciccognani
MOSCA Per ora la decide il fuoriclasse, ovvero Cristiano Ronaldo che timbra ancora il cartellino, quarto gol in due gare, con il Portogallo che vola momentaneamente in testa al Gruppo B in attesa di Iran-Spagna di stasera. Il Marocco, bello e generoso, domina ma saluta il mondiale perché è matematicamente fuori. Santos si affida al consueto 4-4-2, ma ancora non c’è spazio per André Silva. Confermati in prima linea Guedes e, ovviamente, Cristiano Ronaldo. Alle loro spalle Bernardo Silvia, William Carvalho, Moutinho e Joao Mario che parte titolare rispetto alla gara contro la Spagna dove era entrato in corso d’opera. Linea difensiva a quattro con Cedric e Guerreiro esterni, Pepe e Fonte centrali davanti a Rui Patricio. Quattro-tre-tre invece per il tecnico marocchino Renard, con El Kajoui tra i pali, N. Amrabata, Benatia, Da Costa e Hakimi sulla linea di difesa. In mezzo Belhanda, El Ahmadi, Boussoufa, mentre il tridente è affidato a Dirar, Boutaib e Ziyech, di recente accostato anche alla Roma prima che i giallorossi virare su Pastore. Il Luzhniki Stadium è una bolgia un’ora prima del via ufficiale dell’americano Geiger. Marocco già al bivio del prendere o lasciare, Portogallo che insegue tre punti pesanti sulla strada degli ottavi. Telecamere dello stadio che si soffermano su Cristiano Ronaldo, il più atteso dopo la tripletta alla Spagna. Volto tirato durante il riscaldamento, concentrazione massima e applausi alla gente portoghese, anche oggi tantissima per inseguire, dopo Euro2016, un altro sogno. Giusto il tempo di cominciare e, sempre lui, la sblocca. Quarto minuto, Da Costa si perde Cristiano Ronaldo che si abbassa per andare a trovare il pallone e lo mette dentro. E’ il quarto gol di Cristiano al mondiale in due gare. Grande sprint dei portoghesi e rapidità di palleggio. Cristiano, fischiatissimo dalla marea rossa marocchina, quasi a voler esorcizzare la paura. Ma non serve perché la stella del Real è una impenetrabile maschera di ghiaccio e a stretto giro per un nulla non firma il raddoppio con un diagonale strozzato sul secondo palo dopo una percussione di Guerreiro. E anche in questa occasione fa festa alla sua maniera, indicando poi il pizzetto, col solito messaggio criptato. Il Marocco prova a scuotersi, in mezzo tiene meglio con Belhanda, El Ahmadi e Boussoufa che sistematicamente hanno la meglio su Joao Mario e Carvalho. Spinge il Marocco provando a sfruttare la sostanza di Amrabat che sull’esterno mancino fa cose egregie, ma non sempre supportato a dovere dai compagni. Propositivo anche Ziyech che si fa mezzo campo prima di essere murato. Benatia sembra non aver dimenticato i postumi di Juve-Real, la sua entrata su Cristiano è scomposta, Geiger lo richiama ma poteva starci il giallo. Lo prenderà verso la fine della prima frazione, complice la solita troppa irruenza. E stavolta Geiger non lo perdona. Leggera superiorità marocchina, manca la conclusione vincente con Amrabat che la mette dentro più volte non trovando mai i compagni pronti alla battuta vincente. Bernardo Silva e Guerreiro dalla parte opposta sono spine nel fianco, Joao Mario troppo stretto nella morsa del centrocampo marocchino. Cristiano gioca per la squadra, si abbassa più volte quando serve e con mimica evidente indica ai compagni la strada giusta. Allenatore in campo, ma anche uomo assist, quando in mezzo a tre la tocca di punta smarcando Guedes che arriva davanti a El Kajoui e si fa ipnotizzare dal portiere marocchino divorando la palla del possibile 2-0. Intervallo 1-0 Portogallo, meritato e ripresa che non cambia di tono anche se il Marocco adesso deve spingere con più decisione e il Portogallo può attendere e provare a ripartire in controgioco. Fonte la spedisce alta da buona posizione e poi Cristiano arriva a rimorchio su centro di Guedes ma spedisce altissimo. E impreca, contro se stesso. Il match si apre, Amrabat e Ziyech spingono con continuità sugli esterni, Boutaib aspetta la palla buona. Portogallo adesso in difficoltà soprattutto sulle palle alta, dove arriva sempre secondo, come in occasione del colpa di testa ravvicinato di Belhanda sul quale fa il miracolo Rui Patricio che si allunga smanettando in angolo. Aumenta la pressione marocchina che adesso meriterebbe qualcosa di più. Fuori Bernardo Silva, dentro Gelson Martins, ma è ancora Benatia a sfiorare il pari. Portogallo in chiara difficoltà, Marocco in pressing asfissiante sul portatore di palla e linee di passaggio chiuse per i campioni d’Europa. Belhanda, il migliore dei suoi in questa fase di gioco, alza il ritmo mentre la partita diventa maschia in un continuo corpo a corpo. Carvalho tampona, Joao Mario va in confusione sulla pressione avversaria, il Portogallo non riparte. Ziyach prova su piazzato dal limite ad imitare Ronaldo, palla alta ma non di molto. Arrivano i cambi, con Renard che richiama Boutaib, dentro El Kaabi per avere più sprint in prima linea, mentre Santos si copre: fuori Joao Mario, dentro Bruno Fernandes a venti dalla fine, ma con il Marocco che adesso attacca a pieno organico. Moutinho prova a far salire i suoi, smorzare la pressione avversaria. Fuori anche Belhanda, dentro Carcela, centrocampista di sostanza dello Standard Liegi per il Marocco che ormai gioca il tutto per tutto perché i minuti da giocare sono appena quindici, mentre il Portogallo adesso è disposto con un ermetico 4-5-1 a protezione del risultato, con il solo Ronaldo là davanti. Campioni d’Europa che non ripartono più, in totale sofferenza e Marocco che ci prova a getto continuo, ma senza inquadrare lo specchio della porta. Portogallo che prova a distendersi in avanti per allegerire la pressione. Benatia stende Ronaldo al limite, punizione che non sortisce effetti colorati di rosa poi lo stesso Ronaldo va giù ma non è rigore, confermato anche dal Var. Ultimi spiccioli di gara con Ziyech, bravo nella percussione in area, chiuso in angolo da Pepe al momento della conclusione e poi Benatia col mancino la spara ancora alta. E non c’è più tempo. Finisce 1-0 Portogallo, decisivo ancora Ronaldo. Lusitani a quota 4, momentaneamente in testa in attesa di Iran-Spagna, Marocco che resta ultimo senza un punto e saluta il mondiale. Sicuramente a testa alta, almeno per quanto fatto vedere oggi. Anche se non conta nulla.