Francesco Raiola
NAPOLI Se il campionato è ancora aperto a cinque giornate dalla fine, il Napoli e il calcio italiano devono ringraziare il grande protagonista della serata di ieri sera a Fuorigrotta, il gigante polacco Arek Milik che ha letteralmente preso sulle spalle gli Azzurri portandoli alla soffertissima vittoria contro una Udinese mai doma. Milik, protagonista negativo nella serata di San Siro con l’errore clamoroso al 92′, si é cosi riscattato davanti ai propri tifosi, siglando la rete che ha portato avanti gli azzurri a poco meno di 20 minuti dalla fine. Ma al di là del gol, Milik ha dimostrato come la sua presenza in campo, la sua freschezza fisica e mentale, in questo rush finale di campionato, possa diventare il valore aggiunto per gli uomini di Sarri nella lotta scudetto. Stagione che era iniziata bene per Milik con il gol a Verona nella prima di campionato e con lo Shakthar in Ucraina, e stava dimostrando di essere non solo un’alternativa a Mertens, ma un vero e proprio jolly tattico, che dava la possibilità a Maurizio Sarri di modificare il classico 4-3-3 in 4-2-3-1 con la presenza contemporanea di tutta la batteria d’attacco partenopea. E proprio in questa circostanza, a settembre, a Ferrara, il suo ingresso in campo si rivelò decisivo per ribaltare la gara contro la SPAL, ma la sua presenza coincise con il secondo grave infortunio ai legamenti che lo ha tenuto lontano dai campi per il secondo anno consecutivo per oltre 6 mesi. Adesso a distanza di 7 mesi, Milik è pronto a riprendersi il suo posto da titolare nel Napoli dopo che a luglio 2016 era stato ingaggiato e pagato dall’Ajax per oltre 35 milioni di euro per sostituire nei cuori dei tifosi partenopei l’amato/odiato Gonzalo Higuain. E proprio domenica sera si sfideranno all’Allianz Stadium nella partita che varrà, forse, lo scudetto e la stagione. Ovviamente il ballottaggio con Mertens resta ancora tutto da giocare. Probabile che Sarri ripensi al belga titolare contro i marcantoni difensori bianconeri, ma un Milik pienamente recuperato dal punto di vista fisico e psicologico può essere un’arma importante per gli azzurri, anche in corso di partita. Sarà ovviamente Sarri a valutare le condizioni dei due centravanti in questi tre giorni che precedono il big match e soprattutto a capire il defaticamento del polacco dopo la sua prima partita da titolare dopo quasi 7 mesi. In ogni caso è da escludere la presenza in campo contemporaneamente dei due, almeno dal primo minuto. In ogni caso , da ieri, finalmente i napoletani hanno capito che Milik è tornato alla grande e che potrà essere un fattore importante nella corsa al titolo tricolore che manca da tanto, troppo tempo, sotto il Vesuvio.