Champions. Domani Juve-Real. Zidane: “Sarà dura, per me sfida speciale”

Ancora un incrocio dai sentimenti forti per Zinedine Zidane. Il suo Real Madrid domani sarà ospite della Juventus nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Si giocherà all’Allianz Stadium, non è stato lo stadio di Zizou, ma anche nel nuovo impianto il francese c’è perchè è una delle stelle che appartiene al mondo bianconero. In un’intervista rilasciata a uefa.com, Zidane conferma che quella di domani per lui non può essere una partita come le altre. “Sì per me è una sfida speciale, perché il Real Madrid e la Juventus sono due squadre che mi hanno dato molto. Una volta che inizierà la partita, però, non ci penserò più: cercheremo solo di fare quello che dobbiamo – spiega l’allenatore dei blancos -. Sappiamo che quella contro la Juve sarà una partita complicata e difficile, perché loro sono cresciuti ancora quest’anno. Si può dire quel che si vuole, ma come dicevo prima non puoi dare niente per scontato: devi sempre dimostrare il tuo valore. Dovremo giocare bene se vogliamo qualificarci, ma nella fase a eliminazione diretta le partite possono andare in qualsiasi modo”. Due grandi squadre, due enormi club, uniti da un fattore comune: la mentalità vincente. “Quanro arrivai alla Juve venivo dalla Francia, dove se pareggiavi o perdevi fuori casa non importava troppo. Alla Juventus questo non sarebbe mai potuto accadere: dovevi vincere ogni partita e lo stesso vale per il Real Madrid. Per quanto riguarda la mentalità vincente, sono due squadre molto simili”.
Il Real, però, la Champions l’ha vinta ben 12 volte, è una squadra che nella massima competizione europea detta legge. “Ne siamo ben consapevoli, questa squadra ha avuto risultati straordinari in Champions League. Ora proviamo a mantenere la tradizione, cerchiamo di pensare che abbiamo la possibilità di vincerla ancora e, ancor di più, di difendere il titolo”. L’ultima volta, a Cardiff, proprio contro la Juventus quando il Real si impose 4-1 dopo un primo tempo terminato 1-1 e con grande quilibrio, ma nella ripresa tutto è cambiato. “E’ stato tutto l’insieme a fare la differenza. Non solo il mio discorso, erano i giocatori che ci tenevano a difendere il titolo. Quando è cominciata la ripresa, siamo scesi in campo più determinati. Abbiamo giocato di più nella metà campo avversaria e le cose sono andate bene per noi. Il mio discorso e la determinazione dei giocatori insieme ci hanno permesso di arrivare al successo”. Per Zidane, che con i blancos ha vinto anche da calciatore, il Real significa: “tutto perché mi ha dato tutto. Ricordo quando il presidente Florentino Perez mi ha portato qui, perché è stato lui a volermi. Gli devo tutto. Ero un giocatore e ora sono allenatore. Ormai sono a Madrid da 17-18 anni e mi sono ambientato bene, lo stesso vale per la mia famiglia. Devo tutto al presidente, al club e ai tifosi, che mi hanno sempre dimostrato il loro affetto. È la mia storia e spero che continui”.
Ha vinto da giocatore, sta trionfando anche da allenatore. “È completamente diverso. Da giocatore ho vinto, ma anche se pensavo al gruppo perché ero uno della squadra, quando preparavo le partite mi concentravo su di me – spiega Zizou -. Oggi alleno e sono responsabile di 25 giocatori, quindi è totalmente diverso. Ne ho parlato con Carlo Ancelotti. Gli ho fatto la stessa domanda e lui mi ha detto: ‘Lo vedrai da solo. Dato che sta per succedere anche a te, riuscirai a capirlo da solo’. Mi ha detto che vincere da allenatore era molto più bello e difficile, aveva ragione”.