Simone Dell’Uomo
Si chiude col botto la domenica di Premier. Cadono i giganti, cade il Man United, sconfitto a Brighton 3-2. Apre Glenn Murray, raddoppia Duffy, accorcia Lukaku, fredda tutto Pascal Gross. Nella ripresa lo United doma l’incontro, ma i gabbiani chiudono gli spazi e la qualità del possesso è discutibile. Segna Pogba dal dischetto, ma è troppo tardi. Complimenti a Chris Hughton, che regala una domenica da sogno al Farmer Stadium. Per i diavoli rossi una sconfitta naturale conseguenza di una settimana delicatissima, contraddistinta dai malumori di Pogba, che sognava il trasferimento in Spagna per dimenticare la sua pessima relazione con Jose Mourinho. Uno stesso Mourinho palesemente scontento della campagna acquisti, deluso da una società che a suo avviso non ha mantenuto le promesse estive. In campo Mata e Martial, entrambi deludenti, entrambi elementi mai storicamente apprezzati dallo special One. Lo United deve chiudere tutte le sue polemiche interne e mettersi alle spalle un’estate tribolante: deve farlo in fretta, lunedì prossimo arriva il Tottenham, un Tottenham che è pronto a mostrare ancora al mondo le sue grandi ambizioni. Nessuna sorpresa invece all’Etihad, dove il Manchester City liquida pesantemente il povero Huddersfield, con ogni probabilità la compagine tecnicamente meno valida della massima competizione britannica. Finisce 6-1 per la formazione di Pep Guardiola, trascinata da un sontuoso Aguero, autore di una straordinaria tripletta. Tre gol d’attaccante vero, tre gol per un Kun che più che un tango argentino somiglia ad un vino toscano: più invecchia, più è buono. Movimenti perfetti e terminale offensivo perfetto di una squadra perfetta: gol in tutte le salse, potenza rapidità ed esperienza a servizio del tecnico spagnolo. Un vero e proprio animale da Premier. A segno anche Jesus e Silva, che dedica finalmente il gol a suo figlio. Ottima la prestazione del ritrovato Mendy, un trattore implacabile sull’out di sinistra. Troppo difensivista Wagner, troppa gente di copertura in mezzo al campo, senza aver l’organizzazione per argirare lo strapotere tecnico del City. Avrà pur perso Kevin De Bruyne, forse l’elemento dal miglior cambio di passo in Inghilterra, ma i Silva e Mahrez rappresentano una trequarti in ogni modo d’altissima classe, una classe purissima. Guardiola vola dunque a quota 6, a punteggio pieno come il sorprendente Watford, straordinario a sfruttare le fatiche europee del Burnley e tornare a Londra col bottino pieno. Finisce 3-1 per gli Hornets, decisivo il doppio colpo di pistola ad inizio ripresa targato Deeney e Hughes. Domani Liverpool a Palace, per completare e chiudere il quadro di una prolifica ed emozionante seconda giornata: attenzione, attenzione perchè il Selhurst Park non è mai stato un campo agevole per la tradizione dei Reds.