Si dice che sognare non costa nulla. Eusebio Di Francesco è d’accordo, anche se non è proprio così, visto che la sua Roma di strada e sacrifici ne ha fatti per guadagnarsi questa grande sfida con il Barcellona. Alla vigilia dell’andata dei quarti di finale di Champions, il tecnico giallorosso mostra grande rispetto e immensa ammirazione per gli avversari, ma anche una gran voglia di stupire il mondo. “Siamo qui con grandissima umiltà per giocare contro una squadra abituata a questo tipo di partite, il nostro desiderio è fare qualcosa di straordinario sapendo di affrontare la più forte al mondo, per noi è un grande orgoglio essere qui ma vogliamo continuare a sognare – spiega Di Francesco in conferenza stampa -. Se siamo ai quarti vuol dire che qualcosa abbiamo dimostrato ed è giusto che anche loro ci rispettino, il Barcellona ha questa mentalità e anche qui c’è da imparare da loro. Noi dobbiamo giocare con la nostra solita identità tattica, ma facendo ancora più attenzione perchè affrontiamo un avversario che ha grande qualità. Dobbiamo cercare di concedere il meno possibile, cercando di tenerli lontani dalla nostra area”. Vietato parlare di formazione, del resto “il Barcellona è molto forte e non ha bisogno di vantaggi”, però sulle condizioni di Nainggolan, qualcosa Di Francesco concede. “Lui per noi è molto importante, farà un provino domattina ma a oggi le chance di averlo sono al 50%, valuteremo anche Pellegrini che non si è allenato con la squadra negli ultimi giorni. Ho voluto mettere tutti quanti sull’attenti, nessuno è sicuro di giocare questa partita, domani deve giocare la Roma, non questo o quel giocatore, bisogna giocare ancor di più da squadra contro il Barcellona”.
Che sia Messi il giocatore decisivo non è un mistero e l’ultima dimostrazione si è avutra sabato scorso. “Se dovessimo basarci sulla partita con il Siviglia domani dovremmo giocare con il 4-2-3-1, ma fino al 60° in campo non c’era un certo Messi”, dice Di Francesco che esclude grandi variazioni tattiche “perchè – spiega – non sono abituato a improvvisare e darei un segnale di insicurezza alla mia squadra, magari posso schierare un giocatore con caratteristiche meno offensive, ma non cambiare identità tattica”. C’è Messi, ma c’è anche Suarez: “è soltanto un caso che non abbia ancora segnato in Champions, ha una grande qualità, quella di saper fare giocare bene la squadra, ma anche di attaccare la profondità e fare gol, è una fortuna per un allenatore avere uno come lui”. E poi c’è Iniesta (“da ex centrocampista ne sono innamorato, è impressionante il suo modo di gestire la palla, lui e Totti hanno fatto la storia di questi due club, ma come giocatori sono totalmente differenti”), ma anche Ter Stegen. “Noi abbiamo Alisson che ha dimostrato di essere un ottimo portiere e mi auguro che possa confermarsi anche domani, ma anche il Barcellona ha uno come Ter Stegen che spesso ha risolto partite importanti facendo grandi parate, lo considero uno dei migliori in Europa, del resto per essere una grande squadra bisogna avere anche grandi giocatori”. Il Barça segna tanto, ma subisce poco. “Noi dobbiamo avere un atteggiamento positivo e propositivo, ci siamo guadagnati questa chance, quindi perchè non guardare avanti con ottimismo e spensieratezza. Per me la spensieratezza deve far parte dell’indole di ogni calciatore, mentalmente bisogna essere forti e spensierati, magari osare qualcosina in più e non buttare via il pallone, non significa
entrare in campo pensando come va va, ma pensando di essere competitivi come lo siamo stati fin qui. Il loro punto debole, con le dovute proporzioni, può essere quello che ha la Roma, il Barcellona è una squadra molto aggressiva e se sei bravo a uscire dalla prima pressione puoi far male. Sono anche capaci di lottare nelle difficoltà, è una squadra che non muore mai, accettano sempore l’1 contro 1 e questo è sinonimo di grande sicurezza. Per fare bene domani bisognerà vincere tanti duelli”. Un giornalista spagnolo chiede il perchè delle difficoltà delle italiane in Champions. “Sono troppo forti le altre, ma la Juve ha fatto bene, ha raggiunto risultati importanti, noi stiamo crescendo e stiamo tornando quelli di prima. In Inghilterra e in Spagna ci sono giocatori più forti, mentre noi siamo costretti a lavorare tantissimo sulla parte tattica più che sulle individualità, poi ci sono squadre come Barcellona e City che uniscono alla qualità dei giocatori una precisa identità tattica e questo fa sicuramente la differenza”.
Al fianco di mister Di Francesco c’è Federico Fazio, argentino e compagno di nazionale di Lionel Messi. “Lo conosciamo bene tutti, è il migliore al mondo, sappiamo e vediamo quello che fa in ogni partita, c’è anche Suarez che e’ un grandissimo attaccante, ma noi dobbiamo pensare a tutto il Barcellona e averne grande rispetto, ma dobbiamo anche giocare da Roma, è fondamentale per noi. In Nazionale io e Messi non abbiamo parlato di questa partita, lui conosce molto bene la Roma e noi conosciamo benissimo loro, sarà una grande sfida. Le critiche a Messi in Argentina? Ripeto, chi conosce e segue il calcio sa che è il migliore”.
Anche Fazio parla dell’ultima partita dei catalani che hanno pareggiato in rimonta a Siviglia passando dallo 0-2 al 2-2 nei minuti finali. “Abbiamo visto una grande prestazione della squadra di Montella – dice Fazio -, hanno fatto molto pressing, ma non sono riusciti a chiudere la partita e il Barcellona è una squadra che in pochi minuti può ribaltare il risultato”. Barcellona favorito, ma Fazio non vuole prestarsi al giochino delle percentuali: “no, non vogli farne, è una grandissima sfida che giocheremo con umiltà e rispetto, ma anche con entusiasmo e l’ambizione di andare avanti e fare grandi cose, non dobbiamo guardare indietro e a quello che abbiamo fatto, ma al futuro”. Un giornalista spagnolo paragona Iniesta a Totti. “Sono due giocatori con caratteristiche diverse, uno ha giocato sempre nella Roma, l’altro è un idolo del Barcellona. Francesco continua a starci vicino contribuendo con tutta la sua esperienza e il suo sapere”. Per quel che riguarda le sue caratteristiche, Fazio taglia corto: “posso giocare sia a 4 che a 3, sul centro-destra o sul centro-sinistra, non ho nessun problema, sono a disposizione del mister”.