La montagna ha partorito il topolino. Alle 18,20, con un comunicato ufficiale, la Federcalcio ha annunciato l’esonero di Gian Piero Ventura. Si tratta di esonero, non di dimissioni che la logica ed anche la dignità, avrebbero consigliato. Ventura era stato nominato ct della Nazionale il 7 luglio 2016. Il presidente Tavecchio invece resta al suo posto, nel senso che non ha ritenuto di dover rassegnare le dimissioni che erano state a lungo invocate dal presidente del Coni Malagò dopo il flop qualificazione mondiale. Il presidente ha infatti incassato la fiducia dei presidenti di Settore (Leghe, arbitri e calciatori) che temevamo il “vuoto di potere”. E al tempo stesso ha iniziato la marcia di avvicinamento verso la nomina del nuovo commissario tecnico, individuato in Carlo Ancelotti. “Innanzitutto voglio dire che sono sceso qui a parlare per rispetto vostro e credo sia un atto dovuto – ha detto Tavecchio – Oggi ho parlato con Ventura e gli ho comunicato che non abbiamo più necessità della sua collaborazione e dei suoi servizi, da oggi non è più l’allenatore della Nazionale Italiana”. Sul futuro, la certezza è che si ripartirà da un big come nuovo Ct: “Abbiamo pensato ad orizzonti di allenatori importanti e vedremo, possibilmente, di portarli atermine. Ho convocato un consiglio federale per lunedì, dove esporrò un programma che terrà conto anche di proposte che hanno collegamenti con alcune leghe. Presenterà questa proposta in modo che il consiglio ne possa discutere”.
Renzo Ulivieri, Il presidente di Assoallenatori, Renzo Ulivieri, saluta Ventura: “Sono molto dispiaciuto perché è un collega e in questo momento di difficoltà sono vicino a Gian Piero. La gara con la Spagna ha segnato questo allenatore. Ventura è un allenatore di campo, ha sempre fatto vedere un bel calcio e fossi un presidente di un club farei la corsa per ingaggiarlo. Ancelotti come prossimo c.t.? Non è stato fatto questo nome. Non ci abbiamo pensato perché è ancora troppo presto, dobbiamo pensarci bene. Ancelotti è un grande uomo e un grande allenatore ma questo è un altro discorso”. E poi entra a gamba tesa nei confronti del presidente del Coni, Malagò: “Mi ha dato fastidio l’intervista che ha rilasciato. E’ andato in televisione, si è fatto da solo la domanda e si è dato una risposta. In questo momento dal nostro capo mi sarei aspettato un altro atteggiamento e al momento mi risulta difficile riconoscerlo come il capo dello sport italiano”. Immediata la replica di Malagò. “Ulivieri ha le sue opinioni, non polemizzo. Ma non ha stile ed educazione. Sul convocare un Consiglio Federale, vediamo cosa emergerà. Tavecchio lo riconosco come capo del calcio in Italia, ma ciò non toglie che sono libero di esprimere le mie opinioni. Quanto a Ventura come la pensa gran parte dell’opinione pubblica forse per dignità doveva dimettersi e rinunciare allo stipendio, ma Ventura è un professionista. Ancelotti? Tutti lo vorrebbero in ogni club o nazionale, non so se è un’ipotesi realistica”.