Euro 2024, giovedì si decide. Tifosi tedeschi contestano la candidatura della Germania. E la Turchia sogna

Sarà una corsa all’ultimo voto tra Germania e Turchia per l’assegnazione degli Europei del 2024. Da una parte la Germania che ha già organizzato il Mondiale del 2006, dall’altro la Turchia che nel 2013 ha organizzato il mondiale under 20 e che punta a Euro 2024 per accrescere la propria popolarità. Si decide il 27 settembre a Nyon, ma qualche ombra si addensa sul cielo tedesco. I sostenitori dello Stoccarda hanno protestato vivacemente contro l’organizzazione tedesca a pochi giorni dall’ufficialità della Uefa sulla sede prescelta. Il motivo? Semplicissimo. I fans tedeschi parlano di corruzione facendo riferimento allo scandalo corruzione che aveva investito nel 2010 la federcalcio tedesca aveva corrotto alcuni funzionari Fifa pur di assicurarsi il mondiale del 2006. Un attacco durissimo, sfociato in una contestazione in occasione del match contro il Fortuna Dusseldorf nel corso del quale sono stati esposti striscioni polemici nei confronti della presidenza della federcalcio tedesca. “Uniti dal denaro (non dal calcio come si legge in uno spot, ndr), corrotti nel cuore dell’Europa”, mentre in un altro si legge “Sei felice per il prossimo torneo che hai comprato?”, con riferimento alla dirigenza e un invito, altrettanto chiaro, rivolto a Grindel e Kock, ovvero presidente e vice, ad andarsene. I tifosi hanno chiesto un boicottaggio della candidatura in tutti gli stadi di Germania per sensibilizzare l’opinione pubblica. Giovedì è vicino e in quella data sapremo, ma è chiaro che il braccio di ferro è destinato a continuare anche dopo qualora fosse la Germania ad essere prescelta. Dal canto suo la Turchia guarda e spera, pronta ad investire su un grande evento come l’Europeo di calcio. Il piano della federcalcio turca è chiaro e messo nero su bianco, ed è quello di portare il grande calcio nelle dieci città più importanti e popolari in Turchia. Un evento che in Turchia sarebbe storico: Ankara,  Antalya, Bursa, Eskisehir, Gaziantep, Istanbul (negli stadi Ataturk e Turk Telekom), Izmit, Konya e Trabzon, gli impianti messi a disposizione dalla federcalcio turca, con il presidente della TFF, Yildirim Demiroren, apparso molti fiducioso. “Ci presentiamo con un dossier che è il migliore di sempre grazie ad un sostegno senza precedenti dello Stato. Abbiamo le carte in regola per aggiudicarci il torneo, dagli stadi alla copertura economica. E’ il nostro momento e siamo pronti a condividere questa esperienza con il resto d’Europa”. Un dossier di qualità, quello turco, che non ha nulla da invidiare alla super potenza tedesca. Imprese di trasporto, fornitori di alloggi, uffici turistici sono pronti a mettersi in moto al fianco del Governo e della Federcalcio Turca per vincere una battaglia che investe tutto il Paese, dove l’unione fa la forza, a dispetto di una Germania che avrà pure un solido appeal, ma che si ritrova contro la massa di un tifo che vuole il cambiamento e che da tempo ha bandito la corruzione. Chi la spunterà? Lo sapremo presto, ma la Turchia è in pole e mai come stavolta ci crede.

(redazione footballpress)