Robert Vignola
Missione compiuta, ma rischia di portarsi dietro un bel bagaglio di polemiche. Con due gol la Lazio è insomma lassù, in attesa che arrivi la primavera e il recupero (deciso “last minute”) di Juventus-Inter. Ma due gol li aveva segnati pure il Bologna e il check del Var non basta a sottoscrivere entrambe le scelte di annullare dell’arbitro Abisso. Nel primo episodio Denswil sulla respinta di Strakosha sta cadendo, la palla gli sbatte sulla spalla e poi sulla testa e va in gol. Sul fuorigioco di Palacio del secondo episodio, i dubbi restano tutti.
Cronaca. La Lazio rulla da subito sul tamburo, Luis Alberto e Immobile confezionano il dolcetto che Correa scarta a fil di palo. Ancora Luis Alberto ci prova su punizione, poi suggerisce a Correa Alla fine lo spagnolo sfrutta l’assist di Immobile per mettersi in proprio e sbloccare la gara, al 18′, con una rasoiata dal limite. Il Bologna almeno reagisce. Già un minuto dopo Poli mette dentro, Palacio di testa crea l’occasionissima a Soriano che però spara in faccia a Strakosha. È solo un lampo, che non scalda. Rovesciamento di fronte e Correa, imbeccato del solito Luis Alberto, spara il diagonale: il ginocchio di Danilo devia alle spalle di Skorupski. L’uno-due è limpido e meritato. Ci prova Barrow dalla posizione in cui purgò la Roma tre settimane prima: pallone abbondantemente sul fondo. Il Bologna ritrova qualche trama di gioco, la difesa biancoceleste deve fare gli straordinari per un velo di Orsolini su traversone di Tomiyasu che avrebbe liberato Barrow. Alla mezz’ora Soriano ruba palla ad Alberto, orchestra il contropiede, cede ad Orsolini il cui sinistro gira oltre il palo. Poco dopo ci prova anche Schouten, con lo stesso risultato. La Lazio, sorniona, controlla e aspetta, superando indenne un paio di mischie in area e raggiungendo l’intervallo sul doppio vantaggio.
Ripresa e Mihajlovic manda in campo i suoi con l’ordine di forzare subito i temi per rientrare in partita, Orsolini in girata impegna subito Strakosha. Il gol arriva, ma secondo Abisso è da annullare perche Strakosha respinge sulla spalla di Denswil in caduta. Interpretazione francamente singolare di Abisso, soprattutto alla luce di quanto visto e rivisto durante questo campionato. Sinisa manda allora in campo a mezz’ora abbondante dalla fine Santander e Sansone per Orsolini e Schouten. Inzaghi opta per Parolo in vece di Luis Alberto. Il Bologna trova comunque il meritato gol: cross di Poli per Palacio in area, Radu di testa la mette sul piede di Tomiyasu la cui esecuzione è perfetta. Abisso annulla ancora, ravvisando un fuorigioco meno che millimetrico di Palacio: persino l’Olimpico pare rumoreggiare. Mihajlovic allora mette pure Skov Olsen per Danilo. La Lazio interrompe l’assedio con un tiro dalla lunghissima distanza di Immobile, che Skorupski controlla. Inzaghi toglie anche Immobile per Caicedo. Chiaramente il Bologna concede spazi, cerca con il cuore almeno il più che meritato 2-1: un diagonale di Sansone fuori misura in pieno recupero. La vetta è raggiunta con venti minuti stratosferici, ma porta la macchia di un bancone del Var in cui si è concessa roba assai forte al sodalizio di Lotito.
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