Verso Cagliari-Roma. Radja, il giallorosso tatuato nell’anima

Andrea Acali

“Radja non sarai mai un avversario”. Per capire il legame tra la tifoseria giallorossa e Nainggolan basterebbe ripartire da qui, dallo striscione esposto in Curva Sud in occasione della partita d’andata tra Roma e Cagliari, la prima del Ninja da “avversario” all’Olimpico (l’anno prima con l’Inter era assente per infortunio). Una partita che la Roma avrebbe meritato di vincere (ricordate la superprestazione di un altro ex, il portiere Olsen, e il gol non convalidato a Kalinic allo scadere?) ma che Radja giocò sottotono, forse preda dell’emozione, di quel nodo alla gola che lo ha agonisticamente tradito fino alla sostituzione, avvenuta tra i cori dello stadio e la mano sul petto di chi la Roma, in fondo, nel cuore ce l’ha tatuata. Emozioni forti, che Nainggolan postò su Instagram con un “Grazie Roma”… che affetto che sento e ho per voi… vi voglio bene…” e l’immediata risposta del Capitano: “Radja questa è Roma… la gente non dimentica”. E come dimenticare l’agonismo del Ninja… alzi la mano chi non rimpiange la “garra”, la grinta, la rabbia, appunto il cuore che Nainggolan sapeva mettere in campo e che ha fatto innamorare i tifosi della Magica. Perché poteva anche giocare male ma nessuno poteva dubitare del suo impegno fino all’ultima goccia di sudore, all’ultima scintilla di energia. Fosse dipeso da lui, non avrebbe mai lasciato Trigoria. Certo, nello scambio con l’Inter alla Roma non è andata male: la solita consistente plusvalenza e il gioiellino Zaniolo che la società si terrà stretto (speriamo), oltre a Santon. Ma quattro anni e mezzo in giallorosso con 203 presenze e 33 gol tra campionato e Coppe hanno lasciato un segno profondo, non solo per i numeri ma per quel modo di incarnare lo spirito giallorosso che lo ha portato spesso anche a polemizzare con avversari e “nemici” calcistici. Radja ha sempre avuto parole dolci per la Roma, anche quando ha detto verità amare che sono sotto gli occhi di tutti. “Lì ero felice, davo l’anima, avevo tutto quello che volevo – dichiarò ai microfoni di Repubblica alla vigilia della gara d’andata – E’ stata una grande delusione andare via, ma nella vita a volte le strade si riuniscono”. Un sogno, più che una strada percorribile al momento. Nella stessa intervista Nainggolan si tolse un altro paio di sassolini dallo… scarpino: “Ci vogliono le palle per giocare a Roma. Lì è tutto bello, ma quando le cose vanno male e ti fischiano devi avere carattere”. E ancora: “Assurdo dover vendere per forza i giocatori, così una società non potrà mai vincere. Si trasformano gli uomini in numeri”. Servono commenti?

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Un amore immenso, per i tifosi, per Roma e per la Roma. Un legame paragonabile solo a quello per il Cagliari, dove è esploso da calciatore e dove è tornato ad esprimersi ai suoi livelli dopo la parentesi non esattamente felice all’Inter. Classe, tecnica, grinta, anima. Radja è un concentrato esplosivo sempre pronto a lasciare il segno. C’è da augurarsi solo che domenica il Ninja si prenda una pausa e non sfoderi una di quelle prestazioni che hanno marchiato la sua indimenticabile storia in giallorosso.

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