Ramon Mendez
MADRID E’ il giorno del Clasico, Real Madrid-Barcellona, la sfida infinita tra le due regine di Spagna che ormai da anni dominano la scena. Entrambe in testa con 22 punti punti, sette vittorie ed un pareggio nell’avvio di stagione. Il dato che differisce tra le due squadre è la differenza reti, con il Barcellona che ha firmato 20 gol contro i 19 del Real, mentre i blaugrana hanno subito una sola rete contro le 7 incassate dai Blancos. Barcellona con la porta inviolata da 624 minuti, unico gol subito alla seconda giornata, quello di Isak della Real Sociedad dopo appena sei minuti di gioco. Cinque le lunghezze di vantaggio sull’immediata inseguitrice, l’Atletico Bilbao , mentre l’altra squadra di Madrid, l’Atletico, è a meno sei. Stagione appena iniziata, si dirà, ma intanto lassù, ci sono sempre loro due. Ed è innegabile che domenica pomeriggio (calcio d’inizio alle ore 16.15) al Santiago Bernabeu, saranno altri novanta minuti di spettacolo, perché Real-Barcellona, non è soltanto rivalità calcistica, ma anche politica, tra la squadra nazionale, il Real, e quella che vorrebbe l’indipendenza, il Barcellona. Un risultato che non deciderà la stagio- ne, ma importante per determinare le gerarchie di questa stagione. E’ il match clou della giornata, con le avversarie eventualmente pronte ad approfittare del risultato, per prova- re ad inserirsi nella corsa al vertice. Che non avrà però altri padroni, se non Real e Barcellona. Perché le regine sono, e continueranno ad essere lorod due.
Le altre partite. Venerdì (21) Rayo Vallecano-Getafe. Sabato (14) Giro- na-Cadice, Valencia-Elche (16.15), Maiorca-Siviglia (18.30), Bil- bao-Atletico Madrid (21). Domeni- ca: Celta Vigo-Real Sociedad (14), Espanyol-Real Valladolid (18.30), Betis Siviglia-Almeria (21). Lunedì (ore 21) Villareal-Osasuna.