Massimo Ciccognani
MANCHESTER Etihad Stadium, domani alle 21 c’è Manchester City-Real Madrid, semifinale di andata di Champions League. Due squadre che stanno attraversando un ottimo omento di forma, con il City leader in Premier con una lunghezza sul Liverpool. Dall’altra il Madrid di Carlo Ancelotti, che ormai ha la Liga in tasca, con quindici punti di vantaggio su Barcellona e Siviglia. Un solo punto, e sarà festa madridista. Ma intanto c’è questa sfida intrigante dell’Etihad, Guardiola contro Ancelotti. Sereno alla vigilia, il tecnico del City. “Essere qui e giocare semifinali di Champions League contro Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco, per noi è un onore. Siamo arrivati qui dopo due partite difficili, che a volte in precedenza abbiamo anche perso. Negli ultimi anni abbiamo giocato semifinali e finali, ora capisco quanto sia bello essere qui con i migliori club d’Europa. Vogliamo raggiungere la finale, ma non bisogna sottovalutare il percorso che ci ha portati qui”.
Davanti il Real Madrid, avversario scomodissimo, anche se a questo punto della stagione, gli avversari sono tutti di qualità. Guardiola rende onore alla camiseta blanca del Madrid. “Se confrontiamo la loro storia alla nostra, non abbiamo chance di vincere. Questa è un’occasione per migliorare. Bisogna provarci, soffrire se c’è da soffrire e rimanere uniti, giocare una finale per noi è una lezione da apprendere. Abbiamo grande rispetto per il Real Madrid”.
Real che è approdato in semifinale dopo l’altalena di emozioni con il Chelsea, mentre il Manchester City non ha subito gol nelle ultime quattro partite. Guardiola non si fida. “Nelle prime due partite contro lo Sporting e l’andata contro l’Atletico siamo stati bravi a non concedere occasioni, mentre al ritorno potevamo subirne qualcuno, l’Atletico ha giocato meglio. Bisognerà difendere bene, perché davanti avremo un certo Benzema che è un giocatore fantastico e ha segnato tanto in carriera, servirà sia difendere bene che creare occasioni da gol. Domani possiamo battere un avversario come il Real Madrid, se rimaniamo uniti”.
A Manchester, sponda City, non bastano più i trofei inglesi, vogliono la Coppa dalle grandi orecchie che i Citizens non hanno ancora vinto. “E’ naturale che i tifosi vogliano vincere sempre, ma non è semplice, per nessuno. Secondo tanti, noi dovremmo sempre vincere tutte le competizioni, giocare un calcio fantastico, segnare 4-5 gol a partita ma non è così. Vincere è difficile per tutti. A inizio stagione, se mi dicono che raggiungerò le semifinali di Champions League, firmo subito. Siamo qui e ci proveremo ovviamente, siamo concentrati, ma se non arriviamo in finale non è una disfatta. Rispetto i miei giocatori e gli avversari. Provo sempre a fare del mio meglio, non importa se in passato ho vinto. Io proverò sempre a portare il club dove alleno a un livello altissimo”.
E allora, parola al campo. C’è in ballo la finale di Parigi. E il City non vuole farsela sfuggire.