Francesco Raiola
NAPOLI Esattamente cinquanta anni dopo la partita del secolo, Italia-Germania 4-3, dell’Azteca , domani andrà in scena la finalissima di Coppa Italia tra Napoli e Juventus, che non passerà sicuramente alla storia come il match messicano del 1970, ma come il primo trofeo al mondo assegnato nell’era Covid19 senza pubblico sugli spalti.Una finale che avrebbe meritato senz’altro una cornice migliore di un Olimpico vuoto. In dubbio la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e di quello del Senato, Casellati per ovvi motivi. Risuonerà comunque l’inno di Mameli. Finale tra le due squadre che in questi anni hanno dato vita ai duelli più serrati per lo scudetto, vinto sempre dalla Juventus, con il Napoli quattro volte secondo, due volte con Sarri, una con Mazzarri e lo scorso anno con Ancelotti. Il club di De Laurentiis le soddisfazioni se le è volte proprio in Coppa Italia nel 2012, quando Hamsik e Cavani demolirono la Juventus scudettata di Conte e a Doha, quando Higuain e Benitez alla vigilia del Natale 2014 vinsero ai rigori contro la Juventus di Allegri. Nel 2012 invece a Pechino la Supercoppa andò alla Juventus ai supplementari con la coda polemica per l’arbitraggio di Mazzoleni, che lasciò il Napoli in 9 per buona parte del match, con gli azzurri che disertarono la premiazione. Finale di domani che vede comunque favorita la squadra di Sarri, per completezza della rosa e per qualità, anche se venerdì contro un Milan in 10 per 75 minuti ha lasciato molto a desiderare. Match particolare soprattutto per Sarri, che si giocherà il suo primo trofeo italiano ( checché ne dica il tecnico di Figline che rivendica in conferenza stampa oggi come trofei le promozioni in Eccellenza e in Serie D con la Sansovino), ad un anno esatto dal suo passaggio con la Juventus proprio contro il Napoli che lo ha lanciato ad alti livelli, definito da Sarri squadra del cuore. Vigilia movimentata dalle dichiarazioni piccanti di De Laurentiis che ha definito traditore Sarri, che ha abbandonato per il vil denaro ( o per paura di fallire) il Napoli dopo il campionato dei 91 punti. Ma domani sarà il campo a parlare, finalmente.Squadre che devono fare i conti con il doppio impegno ravvicinato dopo le semifinali dello scorso weekend. Probabili qualche variazione nella scelta delle formazioni. Parla alla vigilia della gara ai microfoni della RAI il tecnico partenopeo che vuole regalare questa grande gioia al popolo napoletano:”Non esiste un momento migliore per affrontare la Juventus, loro hanno nel DNA la vittoria. Hanno una continuità eccezionale, una mentalità da grande squadra che li mantiene a vertice da tanti anni”. Ricambia gli elogi di Sarri, Gattuso:”Mi piace tanto, e lo dico da anni e non per piaggeria. Ho cercato di fare tanti copia incolla della sua linea di difesa in questi anni, ho visto tante partite e di come palleggia nel campionato italiano. Del suo gioco mi piace tutto “. Sul caso Lozano, allontanato dall’allenamento, come accadde anche ad Allan, il tecnico è lapidario:” Chi non se la sente , chi è stanco o poco lucido può anche non allenarsi, può rimanere nello spogliatoio. I giocatori sanno che chi scende in campo deve dare il massimo, io voglio gente che va a mille all’ora , non permetto a nessuno di rovinare un’allenamento”. Sui napoletani le ultime parole:” Mi sono stati vicinissimi in questo brutto periodo. Voglio regalare loro una grande gioia. Dobbiamo concentrarci al meglio per giocare al meglio la finale per vincerla. Per noi e per la città “. Nel Napoli fuori per squalifica Ospina, mentre out ancora Manolas e Lobotka. Modulo speculare per gli azzurri, con Meret tra i pali, Di Lorenzo a destra , conferma per Maksimovic e Koulibaly eccezionali contro l’Inter, mentre a sinistra Mario Rui in vantaggio su Hysaj. A centrocampo intoccabile Demme insieme a Zielinski, torna Fabiàn Ruiz al posto di Elmas. Tridente anche per Gattuso con Insigne, Mertens e Politano ancora in vantaggio su Callejon. Arbitro della finalissima Doveri di Roma. Fischio di inizio alle ore 21, diretta TV Rai Uno. Ricordiamo che in caso di pari al novantesimo, ci saranno direttamente i calci di rigori.