Domani Fiorentina-Lazio. Inzaghi: “Dovremo cogliere l’attimo”. Montella: “Dobbiamo dare il massimo”

Guglielmo Guidi

FORMELLO La rimonta di sabato dell’Atalanta, la vittoria del Celtic all’ultimo respiro, i temi di una Lazio che deve scrollarsi di dosso i fantasmi del passato e ripartire. Domani al Franchi c’è la Fiorentina di Montella. Ecco Inzaghi. “E’ un momento in cui abbiamo fatto una delle migliori prestazioni a Glasgow, senza però ottenere il risultato. Dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo e proponiamo. Non è da tutti giocare così e con questa personalità al Celtic Park, avremmo meritato di più. Dobbiamo recuperare in fretta, domani c’è una gara importante. Abbiamo pregi e difetti ma non dobbiamo rassegnarci, ma fare in modo che partite come quella di giovedì non ricapitino più. Sono convinto che i risultati passino attraverso le prestazioni. Inizialmente difendevamo meglio, dobbiamo lavorare di più in fase di non possesso. Contro il Celtic abbiamo commesso errori individuali”.

Firenze diventa così una tappa fondamentale. “È importante, la Fiorentina è un nostro diretto competitor. Abbiamo gli stessi punti e siamo entrambi in un buon momento. Troveremo una città intera che segue la squadra con entusiasmo. Dovremo essere bravi a cogliere i momenti importanti della partita. Farò vedere ai ragazzi che abbiamo fatto una grande gara, intelligente, proponendo tante situazioni. Il Celtic in casa ha perso poco in Europa e la squadra ha dei valori, oltre all’agonismo. Abbiamo sofferto poco e il rammarico è stato non chiudere la partita. C’è mancato cinismo, abbiamo sprecato occasioni clamorose con Parolo, Immobile, Milinkovic e il palo di Correa”.

Torna Immobile sacrificato in Europa. “Bisogna fare delle valutazioni. Penso che con la nostra vittoria non si sarebbe parlato di questo: domani sicuramente giocherà, ora vedrò chi affiancarli. Se avesse giocato in Scozia, non lo avrei avuto a Firenze: giocare tre gare in una settimana per come gioca lui è difficile. Devo scegliere tra Caicedo e Correa, chi recupera meglio sarà in campo. Leiva? “Giovedì ha fatto una buona gara, ma io non l’ho mai messo in dubbio. Abbiamo lavorato bene di squadra, parlare di singoli su Glasgow non mi sembra opportuno. Ha fatto la gara che ci aspettiamo da lui”.

Ribery e Chiesa i pericoli maggiori. Da fermare. “Montella sta plasmando la squadra per come l’ha costruita. Penso sia riduttivo parlare solo di loro due, hanno un’ottima formazione, con un tecnico bravo e uno stadio pronto a spingere. Dovremo dare il 120% senza avere dei buchi, servirà essere squadra sempre”.

Qui Fiorentina

Il tecnico viola non vuole sentire parlare di processi sommari, nè tanto meno del sogno europeo. “Siamo all’inizio di un nuovo percorso e un piazzamento o l’altro non cambierebbe nulla. Siamo in continua conoscenza, e anche per domani sono curioso. Forse qui siete abituati ad andare veloci… So che abbiamo fatto sei risultati utili e 12 punti con lo stesso modulo della Lazio, e quello mi interessa. Voglio vedere progressi contro una squadra fortissima, che da 10 anni supera sempre il primo turno d’Europa. Una squadra da Champions, che dispone di calciatori fortissimi. La Lazio è un bel test per misurarsi, non solo per il risultato, perché gioca insieme da anni ed è arrabbiata. Serve il massimo del livello agonistico, ma anche tecnico e tattico. La squadra sta bene ed è cosciente dei propri mezzi. Anche fuori vedo che c’è più appeal. C’è una direzione e questo grazie a Commisso e al modo di lavorare suo e della società, oltre al connubio che c’è tra città e società. Anche Ribery è un personaggio che ci ha dato credito ma tutto dipende dalla palla se entra o no. E quindi anche da me”.

Montella si tiene stretto anche il pari di Brescia. “Ho sentito dire anche che Napoli e Juve le vincono certe partite… E c’è un motivo se arrivano primi o secondi. Poi qualcuno perde anche i campionati per colpa di queste sfide. Ci sono i livelli, siamo in un percorso e dobbiamo crescere. Lunedì la squadra mi è piaciuta moltissimo, per la mentalità e nell’ultima mezz’ora. Una palla da dentro o fuori non può cambiare il mio giudizio. Vlahovic voleva fare gol ma ha dieci partite in Serie A e ci sta che soffra nei momenti decisivi rispetto a chi è più esperto. Ancora siamo un embrione, stiamo crescendo. Siamo in rampa di lancio, normale pagare qualcosa se gli altri sono lanciati da cinque anni”.

Non pensa al turnover, ma solo alla Lazio e come affrontarla. “Penso alla prossima e basta, ma so che poi dovrò cambiare. Sia per dare motivazione, sia per dare minutaggio. Questa volta dei cambi saranno molto probabili. Se cambi qualcosa, è molto più rischioso che non rispetto a quanto succede se lo fanno loro. Conoscono movimenti e variazioni. Su come fare breccia nella loro difesa, mi accontenterei di tirare altre dieci volte anche domani, lasciando un solo tiro agli avversari”.