Giusto il tempo di metabolizzare la vittoria contro il Parma che un impegno ad altissima tensione attende la Lazio domani sera a San Siro contro la lanciatissima Inter di Antonio Conte. Lo sa perfettamente Simone Inzaghi che chiede ai suoi massima applicazione. “Domani sarà una gara impegnativa, contro una squadra forte, ne abbiamo giocate tante di queste partite, voglio corraggio e tantissima personalità. Troveremo un ambiente carico, stadio pieno che cercherà di incitarli sempre. Dovremo essere bravi in queste 24 ore. Ci siamo allenati poco, ma abbiamo analizzato bene. L’union3 del gruppo? Dobbiamo stare sempre coi piedi per terra. Non avevo bisogna di ritrovarla, dopo il Cluj avevo detto di essere sereno. Però dovevamo avere più cattiveria per non far condizionare la partita dagli episodi come contro Spal e in Romania. Abbiamo riflettuto dopo le due sconfitte, se prese nel modo giusto ci aiuteranno a crescere”
Una partita che vale tantissimo per capire a che punto è l’attuale Lazio. “Sono sempre grandissime partite, sappiamo che abbiamo fatto ottime partite in questo stadio. L’Inter ha preso un grandissimo stadio e allenatore, giocheremo con consapevolezza alla grande la nostra partita. Sono sempre grandissime partite e in questo stadio abbiamo sempre fatto ottime partite. L’Inter ha preso un grandissimo stadio e allenatore, giocheremo con consapevolezza alla grande la nostra partita. Salto di qualità? Dobbiamo rimanere sempre umili e concentrati. Il campionato si è livellato verso l’alto, ogni partita bisognerà affrontarla con il massimo della concentrazione. Conte? C’è grandissima stima, ha dimostrato ovunque è stato, ha sempre fatto bene, ha fatto la gavetta partendo dal basso. Ha una grandissima squadra, ci ha messo poco a insegnare i suoi concetti. Ci siamo incontrati spesso fuori dal campo, giocando con lo stesso modulo è una persona con cui si parla volentieri di calcio”.
Tante partite ravvicinate, inevitabile il turnover. “Ho l’obbligo di impiegare tutti i calciatori a disposizione. Stamattina abbiamo fatto un allenamento che ci è servito, tutti sanno cosa dobbiamo fare. Poi ne abbiamo 7 in 21 giorni, sono tutti titolari aggiunti, dovrò vedere i dati e fare la formazione migliore. L’Inter ha avuto un giorno in più rispetto a noi, è avvantaggiata in questo. Abbiamo tante gare, giocando l’Europa League non abbiamo i recuperi che hanno le altre squadre”.
Sulla formazione ancora nulla di deciso, probabile un centrocampo più solido magari sacrificando una punta. “Ci sono riflessioni da fare, sicuramnete giocheremo con i nostri due attaccanti. Vedremo i quinti come staranno. Non avrò Radu, aveva 38.5 di febbre, gli altri sono convocati, dovrò vedere le condizioni perché domenica abbiamo finito con qualche crampo e risentimento. Tra stasera e domani sceglierò, sapendo che qualcosa potrò cambiare”.
Tutto chiarito con Immobile. “Ciro si era già scusato con me personalmente, si era già scusato alla fine. Ieri lo ha fatto davanti ai compagni e alla società, è normale che l’episodio di domenica si deve ragionare per la squadra, non per gli aspetti personali. in questo siamo cresciuti molti, Immobile in 10 minuti avvea già capito a fine gara, senza che nessuno gli dicesse nulla ha chiesto scusa e ha capito. Non c’è nessun caso, è tutto risolto”.
L’Inter di Conte viaggia a punteggio pieno e nell’immaginario collettivo può interrompere il dominio della Juve. “E’ una squadra diversa da quella di Spalletti, c’è un altro modulo, altri concetti. La squadra è cresciuta, sono stati fatti investimenti. Ho visto le prime tre gare di campionato, con Cagliari e Udinese molto bene. Secondo me potrà giocarsela fino alla fine con Juve e Napoli per lo scudetto. Per noi non sarà facile. Dovremo fare una gara di personalità, giochiamo contro una squadra organizzata, dovremo giocarcela, poi vedremo. Ma serve coraggio, lo ripeto”.
Inter e Lazio a specchio visto che entrambe giocano col 3-5-2. “L’Inter cerca tanto i propri attaccanti, cerca di lasciarli in posizione e di trovare i punti di riferimento. Noi abbiamo attaccanti un po’ più diversi, che si decentrano dalla zona. I moduli sono simili, ma interpretati in modo leggermente diverso. Poi in campo – conclude Inzaghi – serve personalità e coraggio”