Il Napoli domina e spreca, il Barça s’impone di misura

Francesco Raiola

Ci sono sconfitte e sconfitte e quelle del Napoli a Miami contro il Barcellona, ha un sapore agrodolce, perché conferma il livello di gioco altissimo visto nei successi contro Liverpool e Marsiglia, ma evidenzia la solita lacuna, ovvero la mancanza di un attaccante che sappia tramutare in gol il volume di gioco prodotto. Finisce 2-1 per i blaugrana, con il Napoli che gioca almeno un’ora di gioco di grande livello, togliendo il pallino del gioco ai catalani, costringendoli a rincorrere nelle transizioni negative, ma palesando nuovamente il problema dell’anno scorso, quello della concretizzazione delle occasioni che alla fine porta il risultato a non corrispondere a quanto visto in campo ed a riflettere per quanto riguarda la società – quando ci avviamo ormai a metà agosto – sui rinforzi in attacco da assicurare ad Ancelotti.

Subito Insigne Il Napoli parte con l’errore sotto porta del capitano che si fa ipnotizzare da Neto proprio a due passi dal portiere, ma soprattutto di Mertens – da titolare come falso nove, con Milik inizialmente fuori – che da due passi non trova la porta e spreca un assist di uno straordinario Callejon. Al primo vero tiro passa il Barça con Busquet con un tiro da fuori ed il Napoli trova il pareggio proprio con Callejon, nel solito asse con Insigne.

Altri errori Nella ripresa stesso copione con Milik che fallisce l’incredibile con un inspiegabile colpo di petto manda sopra la traversa un cross di Ghoulam solo da spingere in rete. E dal possibile vantaggio allo svantaggio il passo è breve, la solita legge del calcio con il Barça che trova il 2-1 con una conclusione da fuori di Rakitic. Ancelotti può guardare al bicchiere mezzo pieno, perchè non può essere soddisfatto di alcune giocate singole sotto porta, ma in linea generale la squadra crea e convince con tante note positive, a partire dalla crescita di condizione di Elmas, Fabian e Zielinski, la buona prova di Maksimovic in attesa del ritorno di Koulibaly per far coppia con Manolas, la solidità di Di Lorenzo e l’asse Insigne-Callejon che funziona a meraviglia. Manca però il bomber letale. Sabato alle 23 al Michigan Stadium si replica, ma è innegabile che al ritorno dagli Usa, il tecnico si aspetta quel doppio regalo per completare l’attacco e ultimare una squadra a cui manca poco per diventare grandissima.

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