Dopo sette vittorie nelle prime uscite pre-campionato, arriva il primo pari per la nuova Roma di Paulo Fonseca che a Perugia chiuse sul 2-2 in rimonta contro l’Athletic Bilbao. Vantaggio basco nel primo tempo con Muniain, nella ripresa prima il pari di Kolarov con una magistrale punizione, poi il vantaggio del Bilbao con Raul Garcia su calcio di rigore dopo un mani di Mancini e definitivo 2-2 ancora dal dischetto con Lorenzo Pellegrini. Un passo indietro per la Roma, le gambe sono pesanti come le idee anche se il successo spagnolo è maturato per due errori in fase di disimpegno della retroguardia romanista. E’ mancato il possesso palla, in mezzo tante difficoltà nella gestione del pallone contro una squadra più avanti nella preparazione.
Primo tempo sotto tono Contro il Bilbao, Fonseca non abbandona il suo 4-2-3-1 affidando i pali a Mirante, Florenzi e Spinazzola sugli esterni, Jesus e Mancini centrali, Diawara e Pellegrini davanti alla difesa, Defrel punta centrale accompagnato da Antonucci, Under e Perotti. Un primo tempo al di là della noia, con la Roma alla ricerca delle giuste geometrie e con un Bilbao, più avanti nella preparazione (esordio il 16 agosto contro il Barcellona) che prova a graffiare con più insistenza trascinata da quel Williams che gioca a tutto campo senza mai dare punti di riferimento. Nonostante la migliore condizione, la partita non decolla se non per errori in fase di disimpegno dei romanisti. Diawara in mezzo ancora non trova le giuste mosse, ma un suo errore innesca Raul Garcia che calcia troppo debolmente. L’altro errore è di Perotti che porta palla verso l’interno della propria area di rigore rischiando tantissimo. Buone le percussioni di Florenzi e Spinazzola, davanti Perotti fatica, Under ci prova ma senza graffiare, Defrel è tutt’altro che una prima punta.
Ci pensa Diawara Meglio i baschi in avvio, tengono palla, la fanno girare trovandosi ad occhi chiusi. Jesus deve arrotare i bulloni per frenare lo slancio di Williams, ci provano Cordoba e poi pria della mezz’ora, la partita si sblocca. Ma per rompere l’equilibrio, serve un errore. Ancora Diawara che sul suggerimento di Mancini si fa anticipare da Williams che allarga per Muniain. Il basco gioca d’anticipo su Jesus e batte Mirante: 1-0 Bilbao. Fonseca si sbraccia, detta ordini, ma predica nel vuoto perché la Roma non decolla. Un piccolo passo indietro, comprensibile dio questi tempi, rispetto al match di Lille. Poco movimento, gioco lento, ritmi bassi, altrettante poche le verticalizzazioni.
Soliti cambi Fonseca all’intervallo cambia cinque pezzi, lasciando negli spogliatoi Mirante, Florenzi, Jesus, Diawara e Under, dentro Pau Lopez, Kolarov, Fazio, Cristante e Zaniolo. E i cambi danno impulso alla manovra. Zaniolo si prende subito la scena, belle giocate e tanto dinamismo a ridosso della sedici metri avversaria. Il pari arriva quasi subito, alla prima occasione, ed è un gioiello di Kolarov che la mette sotto l’incrocio direttamente da calcio di punizione. E sono applausi a scena aperta per l’esterno romanista che si è preso la fascia sinistra con Spinazzola dirottato dalla parte opposta. Appena un minuto dopo la Roma va anche in superiorità numerica : rosso diretto per Yuri per un bruttissimo intervento su Defrel. Altri due cambi, dentro Dzeko per Defrel e Kluivert per Perotti con il bosniaco che si prende la fascia di capitano.
Ancora errori La partita, dopo l’espulsione di Yuri, si incattivisce. Fuori Spinazzola, dentro Santon. La Roma a volte fa flanella, Pellegrini perde un pallone velenose appena fuori l’area di rigore favorendo la conclusione di Dani Garcia. Sulla conclusione interviene Mancini che però tocca con la mano, inevitabile il rigore. Dagli undici metri Raul Garcia che spiazza Pau Lopez per il nuovo vantaggio dell’Athletic Bilbao. Un altro errore, dalla parte opposta, porta al secondo rigore di giornata, decretato per un mani in area di un difensore basco dopo una conclusione di Zaniolo che in realtà è il primo a toccare di mano. Per Maresca è rigore, inutili le proteste basche. Lorenzo Pellegrini si riscatta dell’errore precedente e trasforma per il 2-2 definitivo con l’aiutino. E finisce qui tra luci e ombre.