E’ una Lazio mostruosa, sbanca San Siro, travolge il Milan al di là dello striminzito finale e conquista la finale di Coppa Italia dove attende la vincente di Atalanta-Fiorentina. La decide Correa nella ripresa, ma la vittoria biancoceleste è netta per volume di gioco e occasioni create. E dopo trent’anni la Lazio torna a vincere a San Siro in un una notte perfetta. Mai in partita il Milan. Confermato il 3-4-3 del Milan, con Caldara al centro della difesa, mentre Kessie-Bakayoko formano la coppia centrale. Novità sulla sinistra, con Laxalt, mentre Castillejo e Suso appoggiano Piatek. Lazio con il suo solito 3-5-2, con Romulo che vince la volata con Marusic. Per il resto formazione ampiamente annunciata, Correa-Immobile davanti e Luiz Felipe che forma la retroguardia con Acerbi e Bastos. Inzaghi perde subito Milinkovic per infortunio ed è costretto subito al primo cambio subito, con Parolo in campo, ma è Immobile in versione Nazionale ad attirare l’attenzione: prima sbaglia uno stop facile, davanti a Reina, poi prova con una saetta, ma la palla è centrale. Un po’ come il tentativo successivo di Correa, semplice da addomesticare. Il Milan fatica, il più pericoloso è Calabria, prima con un taglio che genera una lieve spintarella, troppo veniale per concedere il rigore. Poi con un sinistro bello, da fuori area, che rimbalza davanti a Strakosha: l’albanese si stiracchia e raggiunge il pallone. Peccato che pure lui, come Milinkovic-Savic, debba abbandonare il campo sostituito da Conti. La gara è equilibrata, ma la Lazio prova a colpire in contropiede e per larghi tratti si fa preferire, tanto che il Milan ha un’occasione dopo un tiro sbilenco di Bakayoko, finito sui piedi di Suso. Anche lui sbaglia, con il sinistro, e non inquadra nemmeno l’area piccola. Cosa che fa, molto bene, Bastos, al quarantacinquesimo: rimbalzo in area e tiro di destro che va a pochissimi centimetri dal palo alla destra di un Reina immobile. Meglio poco dopo, lo spagnolo, quando chiude la porta a Correa, protagonista di un bellissimo scambio con Luis Alberto. Nel secondo tempo c’è una sola squadra in campo, per il primo quarto d’ora. I biancocelesti alzano il baricentro, Reina deve volare prima su Lucas Leiva, poi su una bella conclusione a giro di Correa, spedita in angolo. Nel mezzo c’è un colpo di testa di Bastos che, come nella prima frazione, va fuori di un soffio. Bakayoko prova a risvegliare con un tentativo da fuori, ma dal corner successivo nasce il vantaggio Lazio: Suso calcia malissimo, il contropiede viene sospinto da Immobile fino a ridosso dell’area: Correa imbuca nel tunnel giusto, sotto le gambe di Reina, per l’1-0. I rossoneri devono, a questo punto, segnare due gol per riprendersi la qualificazione. Gattuso inserisce Cutrone, cercando di dare un po’ di verve: opera riuscita a metà perché, sul cross di Suso, il movimento dell’attaccante è leggermente anticipato. Inutile quindi il tuffo per il pari. Piatek, invece, sarebbe in posizione regolare, ma manda a lato (e non di poco) da ottima posizione. Immobile, invece, si mangia un gol già fatto da pochi metri, mantenendo i rossoneri in linea di galleggiamento. E finisce con la vittoria, meritata, della Lazio. E’ finale, il 15 maggio all’Olimpico contro la vincente di Atalanta-Fiorentina.