Francesco Cortellessa *
Finisce sotto i colpi di un Siviglia non irresistibile il nostro cammino in Europa League. Una stagione Europea nata non sotto i migliori auspici, con un girone difficile, 3 sconfitte prima di arrivare ai sedicesimi, dove la poco benevola urna di Nyon ha sorteggiato contro di noi la squadra simbolo di questa competizione. La Lazio interrompe il suo cammino verso Baku al Sanchez-Pizjuan, in una partita rocambolesca, che lascia ancora di più l’amaro in bocca. Il Siviglia ha concesso molto, si è trovato anche in 10 uomini al 60’, concedendo ai biancocelesti la possibilità di accarezzare la folle ma meravigliosa idea di provare l’impresa, di ribaltare il doppio 1-0 e di eliminare una delle grandi favorite della competizione. È durato poco il pensiero stupendo, tradito dagli errori sotto porta e dall’ingenuità di Marusic che, anche se immeritatamente, si è beccato il rosso diretto per una presunta gomitata. Di lì in poi si è spenta ogni speranza, la Lazio ha ceduto piano piano il campo fino al gol del definitivo 2-0, che ci estromette dall’Europa League. C’è da raccogliere i cocci adesso, cocci di un vaso frantumato in mille pezzi. Questa squadra non riesce a trovare più la brillantezza della scorsa stagione, fatica a creare, fatica a difendere, fatica a segnare. Ad aggravare la situazione, l’insistenza con cui si punta su uomini e accorgimenti tattici che palesemente hanno fallito. Ora c’è la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Milan, c’è la possibilità di agguantare una finale che sarebbe importantissima e darebbe la carica ad un ambiente depresso e triste, che ha bisogno di stimoli forti per tornare a cantare. C’è da dare un senso a questa strana stagione, l’appuntamento di Coppa è in occasione assolutamente da non fallire.
* tifoso Lazio