Tre vittorie di fila, Frosinone, Lazio e Viktoria Plzen, ma guai a pensare che il peggio sia passato. Lo chiede ai suoi Eusebio Di Francesco alla vigilia di una sfida difficilissima e soprattutto evitare cali dio tensione. “Il banco di prova è tutti i giorni, non dobbiamo mai smettere di dimostrare la nostra crescita. E’ un test importante, con una squadra in salute che avrebbe meritato di più per come gioca e per quello che ha dimostrato. Ha un insieme di dati che fa pensare che è una squadra importante, bisogna far i complimenti ad Andreazzoli”. Al Castellani Di Francesco rimodula la Roma soprattutto alla luce di qualche infortunato. “Gioca Luca Pellegrini. Kolarov non sarà convocato, oggi non camminava nemmeno. Bisogna fargli i complimenti per la disponibilità da uomo che ha avuto nei confronti della squadra. Sono sicuri solamente Manolas e Pellegrini. Per il resto ho tanti dubbi, deciderò anche in base alle caratteristiche dei loro attaccanti. In mezzo al campo confermerò Lorenzo e Nzonzi, De Rossi se dovesse star bene, in caso contrario c’è Cristante. Davanti Dzeko gioca sicuramente, poi gli esterni vedremo”. Karsdorp e Schick ancora lontani, nella condizione e nella mentalità. Sentite Di Francesco. “Quando diventeranno importanti? Vedremo. C’è un percorso di crescita anche lì, Karsdorp viene da un infortunio importante, c’è un insieme di cose su cui deve lavorare e migliorare e non si deve abbattere, le possibilità arriveranno per tutti. Schick ha alternato cose buone a cose meno buone, sono convinto delle sue qualità, adesso come centravanti cerco di sfruttare la vena che ha avuto martedì Edin”. Per il tecnico giallorosso Empoli è un ritorno al passato. “Più che emozionante è un piacere tornare ad Empoli, dove ho tanti affetti: a partire da Nicola Caccia, con cui sono cresciuto e condiviso tante gioie, mi fa piacere tornarci. Da allenatore della Roma è la prima volta ed è sempre un piacere”. Poi, ci sarà il campo e la voglia di continuare la striscia positiva perché fermarsi adesso sarebbe davvero un peccato. Ma lui non ci pensa nemmeno.