Feisal Yamani *
Una partita a due facce con un primo tempo discreto con la difesa schierata a tre, centrocampo con “brozo” e Vecino centrali e sulle corsie laterali molto bene Asamoah mentre Vrsaliko è apparso un po’ timido per la botta ricevuta al ginocchio. Davanti le buone trame di Perisic e Politano a ridosso dell’unica punta, il capitano Mauro Icardi. Un avvio giusto, soprattutto perché la gara si è messa subito sui binari giusti grazie al vantaggio firmato da Perisic dopo una bella giocata di Icardi e poi il raddoppio su palla inattiva che ha premiato l’inserimento vincente di De Vrij. E fin qui tutto bene, qualche smagliatura ma niente da far pensare ad una ripresa contrassegnata da profondi ed evidenti singhiozzi. Un secondo tempo inguardabile dove si è rivista la solita Inter del periodo buio. La squadra sembra essere rimasta negli spogliatoi all’intervallo a festeggiare il doppio vantaggio, con Handanovic che ha rappresentato la nota stonatissima della serata di San Siro, ed una difesa ancora da registrare, capace di regalare al Toro le due palle con le quali i granata hanno trovato il pari. Considerazioni che non possono non prescindere dai protagonisti in campo, con Dalbert che è mostrato palesemente non adatto a giocare a questi livelli, non dimenticando che ancora ci si interroga sul perché del cambio tra Politano e Lautaro Martinez quando ormai mancava una manciata di secondi alla fine. Responsabilità anche da parte di Luciano Spalletti che ha fatto capire di non avere in mani la situazione, con giri di parole e battutine che non fanno ridere nessuno, passando dall’anti-Juve all’anti-nessuno. Non dimentichi il signor Spalletti che Suning gli ha messo a disposizione tutto, dai nuovi calciatori per un’Inter finalmente figlia delle sue idee con investimenti importanti a fronte di una squadra che finora si è dimostrata senza personalità, motivazione e carattere. Ingredienti che sono l’allenatore può e deve dare ad un gruppo di calciatori eccezionali e tutti nazionali. Non ce ne voglia il tecnico di Certaldo se diciamo che è già al bivio. Un punto in due partite tra Sassuolo e Torino sono nulla per una squadra dalle grandi ambizioni. Per questo a Bologna, che è squadra di modesta caratura, Spalletti ha un solo risultato per iniziare a riabilitarsi: vincere, e basta.