Alla Volgograd Arena, la Polonia batte a sorpresa il Giappone, decide il colpo di testa di Bednarek. A determinare la qualificazione agli ottavi sono però le ammonizioni: nella classifica che vede a 4 punti Giappone e Senegal, i nipponici hanno la meglio sugli africani grazie ad una migliore condotta. Si aspetta questa sera per conoscere chi tra Belgio ed Inghilterra affronterà i nipponici. La Polonia non fa sconti. Gli europei vogliono i loro primi punti al Mondiale e Nawalki vuole festeggiare la sua cinquantesima panchina sulla panchina della nazionale. Nel veloce spregiudicato 3-4-3, Fabianski viene schierato in porta; nel cuore della difesa torna Glik; in attacco spazio alle fiammate di Zielinski ed ovviamente alla forza di Lewandowski. Nishino risponde 4-2-3-1 a trazione offensiva con Okazaki sulla trequarti ad ispirare Muto. Primi dieci minuti di studio. Le due nazionali decidono di non farsi male non rischiando troppo. I polacchi però che non hanno nulla da perdere, iniziano a dare una svolta al loro Mondiale. Sakai compie un intervento decisivo in anticipo su Kurzawa. La via del gol per i polacchi, è bloccata da una grande risposta di Kawashima sul colpo di testa di Grosicki. Un miracolo (valutato anche con la Goal Line Technology) che non fa valicare completamente la sfera per un soffio. La prima frazione si chiude sullo zero a zero con il Giappone che mantiene la porta inviolata grazie alle prodezze della sua retroguardia, ed in particolare del suo portiere. Nella ripresa il Giappone prova a cambiare marcia le scelte dei nipponici non incidono. A spezzare gli equilibri ci pensa la rete di Bednarek inseritosi abilmente in area complice la dormita della difesa avversaria. Gli asiatici sono storditi e allora la Polonia prova ad ammazzare la partita: iniziativa di Zielinski che arriva a Lewandowski, il bomber però non incide. A questo punto arriva una clamorosa notizia dalla Samara Arena, la Colombia passa in vantaggio grazie a Mina sul Senegal. Da qui alla fine i nipponici non attaccano più, badando solo alla fase difensiva. Tra mille emozioni e tanta paura, il Giappone finisce la sua gara con una sconfitta. Rimane però in mezzo al campo la squadra la nazionale di Nishino per aspettare il verdetto. La sentenza arriva un minuto e mezzo dopo il fischio finale alla Volgograd Arena. Il Giappone a pari punti con il Senegal, passa per una migliore condotta, tradotto meno cartellini gialli. Esplodono di gioia i nipponici che stavano buttando via una qualificazione già in tasca, piangono invece gli africani, tanto rammarico e tanta delusione.