Il ritorno a casa in un’altra notte di festa e l’abbraccio di una Madrid ai piedi dei Campeones. E nella notte di festa, sono tornati anche il sorriso sulle labbra di Cristiano Ronaldo dopo la rabbia e quella “bomba” a fine gara (“E’ stato bello essere del Madrid”), quasi un passo d’addio. Ieri sera invece sorrisi, tanti. Quella di Kiev non è stata una notte facile per il fuoriclasse portoghese che ci teneva a mettere il sigillo anche su questa coppa, fermato anche da un invasore solitario che lo fermato quando il suo guizzo in area del Liverpool poteva valere il 4-1. Roba passata, così Cristiano e compagni si sono presi l’abbraccio di una città intera: prima in Plaza de Cibeles dove il Real è solito festeggiare i suoi trionfi, e poi nel tempio del Santiago Bernabeu. La solita note magica, indimenticabile con Cristiano che ha preso il microfono in mano per ringraziare la sua gente, gridando: “Con voi era impossibile non vincere la Champions. Siete il mio orgoglio, hala Madrid”. Non che le parole lanciate a fine gara siano cancellate. Restano eccome, ma l’affetto della gente di Madrid e dei suoi compagni potrebbero indurlo alla riflessione. I tifosi gli hanno chiesto a gran voce di restare. “Cristiano, quédate; Cristiano, quédate!”. In settimana sarà lo stesso Cristiano a farci capire meglio quale sarà il suo futuro, ma è innegabile che restare sarebbe meglio per tutti. Per Cristiano, che qui a Madrid è l’incontrastato Re, per il Real che francamente non potrebbe trovare di meglio in giro che il suo carismatico e decisivo pallone d’oro. E poi le emozioni dell’ennesima notte di festa di Madrid, emozioni che potrebbero aprire le porte alla sua conferma nella “plantilla” del Madrid. Emozionante quando tutto lo stadio ha intonato l’inno del Real: luci spente e sul maxi schermo le immagini delle grandi imprese madridiste. La curiosità: capo popolo è stato Sergio Ramos con il microfono in mano. Un vero leader, un vero capitano.