Massimo Ciccognani
Inutile metterla sui ricordi. Il 30 maggio dell’84 è lontano, anche se nel cuore dei romanisti quella finale con il Liverpool rimarrà sempre la grande amarezza. Lo sa benissimo Di Francesco che apre contorni diversi in vista del ritorno con i rossi di Kloop nella semifinale di ritorno di domani sera all’Olimpico. “Parliamo di un altro calcio, di un’altra epoca, qualcosa di profondamente diverso. Abbiamo un grande senso di appartenenza per la storia della Roma, ma le motivazioni esulano da quella gara”. Poche ore e sarà di nuovo Roma-Liverpool, sette giorni dopo Anfield, quel 5-2 che ha spostato di tanto gli equilibri, con i rossi di Kloop chiamati a ribadire all’Olimpico il risultato dell’andata, con i giallorossi di Di Francesco chiamati invece ad una nuova impresa dopo quella nei quarti contro il Barcellona con il sogno di arrivare a Kiev. Crederci sapendo che stavolta non sarà facile. E proprio il tecnico della Roma apre lo scenario che attende domani sera. “Abbiamo il dovere di non accontenarci, alzare l’asticella e ce la metteremo tutta. Abbiamo la voglia di fare la rimonta e metteremo in campo tutto quello che abbiamo ben sapendo che affronteremo una squadra diversa dal punto di vista tattico e di mentalità. E’ una squadra che va più in verticale, ma dal punto di vista emotivo cambia nulla”. Il pensiero va alla sfida con il Barcellona e a quell’incredibile rimonta che ha fattoi l giro del mondo. “Farei un copia e incolla della prova contro il Barcellona, ma stavolta dovremo alzare la qualità della prestazione atletica poi, viene tutto i resto. Le sensazioni sono simili anche se ripersi non è facile, ma abbiamo i desiderio di trasformare questo stadio in un’arena. Abbiamo fatto una grande cosa ad arrivare fin qui anche se personalmente non mi accontento. Dobbiamo fare del nostro meglio per arrivare a Kiev, dobbiamo crederci fino in fondo, deve essere questa la nostra forza. Ci manca ancora qualcosina e devo entrare nella testa dei miei calciatori. Oggi cercherò di caricarli ancor di più di quanto non lo siano già perché possiamo fare qualcosa di grande”. Il ricordo di Anfield è ancora fresco, ma Di Francesco guarda a quella sfida cercando di trarne gli spunti giusti per far male al Liverpool. “Ad Anfield siamo partiti molto bene ma ci siamo persi con il passare dei minuti. Domani serve ben altro, serve fare subito gol e mantenere la partita viva. Il modulo? Conta l’atteggiamento, è quello che può fare la differenza. Quanto a Salah non penso che possiamo portare il baricentro della squadra da una parte solo perché c’è un giocatore forte. Magari avremo anche noi un Salah e mi riferisco a Dzeko che è un giocatore con delle qualità straordinarie. Deve sentirsi responsabilizzato, sperando possa incidere nella nostra rimonta. Dobbiamo essere più bravi a leggere certe situazioni ma di sicuro non metteremo tre giocatori su Salah. Essere arrivati qui è un grande traguardo. C’è mancata un po’ d’attenzione costante nella gara di andata dove nella parte centrale siamo andati in balia del Liverpool. E questo lo dobbiamo evitare domani”. Di formazione non se ne parla, ma il bollettino medico dice che Strootman è in forte dubbio: “Difficile un suo recupero, più no che si, ma valuteremo le sue condizioni. Anche sulla difesa farò delle valutazioni, Rispetto alla gara di andata ho meno pedine a disposizione. Non possiamo pensare di difendere bene se poi attacchiamo male. Ci vuole concentrazione nella fase difensiva e dare meno profondità agli avversari anche se correremo il rischio di fìdare qualche contropiede al Liverpool, ma d’altra parte dobbiamo fare tre gol. Ho visto la gara col City che era partito benissimo e ha rischiato di fare il 2-0, ma il Liverpool quando trova spazi può colpire e farti male. Giochiamo in casa una semifinale davanti a 70mila persone e in campo voglio vedere una squadra che dia tutto e vedere l’entusiasmo di andare oltre l’ostacolo. Ho fiducia, ci credo. Loro hanno Salah, noi Dzeko cui affidiano le chiavi del nostro attacco anche se un gol me lo ha promesso anche Radja (Nainggolan)”. L’ultima è un pensiero per Sean Cox. “Siamo vicini a lui e alla sua famiglia e ci auguriamo che sia solo calcio e spettacolo. Quanto accaduto a Liverpool ci tocca nel profondo del cuore. Vogliamo ci sia divertimento e gioia perché verranno famiglie e bambini. Noi siamo contro la violenza, a Roma ci sono tanti tifosi appassionati e poi c’è una piccola parte, come in tutte le tifoserie, che rischiano di rovinare tutto. Vogliamo che sia una bella serata di calcio. Noi siamo concentrati sulla partita, con la passione della nostra gente, pronti per un nuovo miracolo”. Accanto a lui Radja Nainggolan che raccoglie la palla lanciata dal tecnico e rilancia. “Ho promesso un gol, ci provo. Loro all’andata hanno avuto più continuità, siamo consapevoli dei nostri errori. Magari è stata l’emozione, vogliamo rimediare e regalare un’altra notte magica ai nostri tifosi e agli amanti del pallone che dopo Barcellona ci hanno applaudito. Sappiamo che non sarà facile, ma abbiamo il dovere di crederci e provarci. Fino in fondo”. Più tardi toccherà a Kloop lanciare il guanto di sfida. La Roma l’ha già fatto. Olimpico esaurito, tutti insieme per aprire le porte di un altro sogno. Difficile, però….