Domani il derby. Gattuso scuote il MIlan: “Dobbiamo fare il salto di qualità”

Gianluigi De Angelis

La sconfitta di Torino non è stata ancora metabolizzata che un altro appuntamento top attende il Milan che domani alle 18.30 a San Siro riceve l’Inter, ultima occasione per guadagnare punti e terreno in chiave zona Champions. Lo sa benissimo Rino Gattuso. “C’è grande rispetto e spero di fare la stessa partita che abbiamo fatto con la Juve, con un risultato diverso. L’Inter nelle ultime settimane è cambiata, ha fatto 10 gol subendone zero. Sono in piena salute e alcuni giocatori loro sono tornati al massimo. Anche noi stiamo bene, abbiamo affrontato la Juventus bene e, dopo anni, il derby è tornato a valere per qualcosa di significativo. E’ un derby che pesa. Dobbiamo partire bene. Lo stadio sarà pieno ed è già un motivo d’orgoglio. Si respira un’aria diversa. A fine partita i ragazzi vanno sotto la curva e i tifosi sono soddisfatti e orgogliosi. Brucia aver perso con la Juve, ma dobbiamo migliorare. Serve mentalità e voglia di lottare con il coltello tra i denti”. E poi c’è il derby. “Nel derby tante volte non vince la squadra migliore. Dobbiamo fare attenzione sulle emozioni. L’Inter arriva da tre-quattro gare in cui hanno ripreso a palleggiare bene e ad espire un buon calcio. Hanno tante qualità. Dovremo fare una grande partita a livello difensivo e tattico”. E naturalmente attenzione massima alla zona champions. “Lo sappiamo che non possiamo sbagliare se vogliamo centrare l’obiettivo Champions. Con l’Inter sarà una gara difficile, come tutte le altre. Dobbiamo prepararla bene. Con furore agonistico e con le noste armi. Possiamo mettere in difficoltà l’Inter. Tatticamente sarà il solito Milan. Che gioca dal basso. Ma con l’Inter dovremo stare attenti. Riescono a ribaltare l’azione con grande velocità e non dobbiamo dar loro campo. Tecnicamente sono bravissimi e molto veloci. Nel derby vedrete lo stesso Milan visto negli ultimi mesi. Non possiamo giocare in modo rabbioso. Non è nel nostro Dna, nelle nostre caratteristiche. Dobbiamo rispettare l’avversario, capirlo e giocare la palla. Quando risuciamo a essere corti e compatti, riusciamo a essere anche rabbiosi”. Poi ci sono le parole di Bonucci sul mercato che il tecnico non ha gradito. “Bonucci deve fare il capitano, le sue dichiarazioni non mi sono piaciute. Ora serve pedalare a testa bassa fino alla fine della stagione. Io ho un rapporto diretto con i miei ragazzi. Aanno cosa voglia e cosa penso, non voglio vedere nessuno che si offende. Non vorrei però che qualcuno pensasse male. Ad averne di gente come Bonucci nello spogliatoio… Con Çalhanoglu, ad esempio, ci ho parlato ed è tutto a posto. Abbiamo rivisito quello che è successo allo Stadium e abbiamo capito dove abbiamo sbagliato”. Aspettava il rinnovo nell’uovo, ma non è ancora arrivato. “Non è un problema. Se ne sta parlando, ma in questo momento non voglio pensare a questa cosa. La priorità ora è un’altra. Mi è stata data una grande possibilità. La società mi ha dato una squadra competitiva. Il problema non devo essere io. A me non piace perdere tempo quando c’è un lavoro da finire. O siamo convinti entrambi, oppure si aspetta e vedremo alla fine. Ora la priorità è fare più punti possibili e valorizzare i giocatori che ho a disposizione. Sento molta pressione. Sono il primo capo ultrà. Sono l’allenatore, il presidente, il magazziniere…”. Sulla formazione, out Biglia, idee chiarissime. “Domani gioca Montolivo. Bonucci regista? Non possiamo permetterci esperiementi in questo momento. Dobbiamo giocare a palla coperta, altrimenti ci allunghiamo e siamo meno solidi o compatti. Per fare cambiamenti serve tempo e lavoro sul campo, ma noi adesso non abbiamo la possibilità di sperimentare”. Ma più che agli uomini, Gattuso pensa all’atteggiamento. “Dopo la gara con la Juve non tirava una bellissima aria. Ma è quello che piace a me. Le sconfitte devono bruciare. Però una cosa simile era già successa a Londra. Non è un caso. Abbiamo giocatori giovani. Quando si perde dopo una buona prestazione, la squadra non deve essere contenta. Non ci dobbiamo accontentare, dobbiamo crescere. Questi giocatori non sono ancora campioni, ma per diventare giocatori importanti certe partite bisogna portarle a casa. Con la Juve abbiamo realizzato occasioni da gol con la qualità. Dobbiamo imparare a rischiare l’ultimo passaggio, ad alzare l’asticella”.  E parole al miele per Spalletti. “Non c’è partita. Lui ha esperienza, io no. 10-0 per lui. Io sono giovane e alle prime armi”.

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