L’Italia spreca, l’Argentina la punisce e rovina l’esordio del ct Di Biagio

Massimo Ciccognani

Qualche lampo d’Italia, ma siamo ancora lontani. A Manchester l’amichevole tra Argentina e Italia finisce due a zero per l’Albiceleste che nella ripresa punisce una Nazionale poco cinica e altrettanto poco concreta. Inizia così con una sconfitta il cammino con la Nazionale maggiore di Gigi Di Biagio. All’Etihad Stadium di Manchester decidono i gol nella ripresa di Banega e Lanzini. Luci e ombre per gli azzurri che sprecano con Insigne e Immobile due occasioni per passare in vantaggio. Si inizia nel segno di Davide Astori, la maglia celebrativa con la quale gli Azzurri scendono in campo e un minuto di silenzio rotto dagli applausi dei 25mila dell’Etihad Stadium.”Davide sempre con noi”: questo lo striscione in tribuna nel ricordo di Davide Astori. Gli azzurri cantano l’Inno di Mameli con la maglia numero 13 per omaggiare lo sfortunato capitano della Fiorentina. Un minuto di silenzio e lutto al braccio anche per gli argentini, che ieri hanno perso Rene’ Houseman, campione del mondo del 1978. Argentina senza Messi e Aguero, Italia che propone Chiesa dal primo minuto nel tridente accanto a Immobile e Insigne, con Jorginho regista, Verratti e Parolo ai suoi lati, mentre dietro, davanti a Buffon, Florenzi e De Sciglio esterni, Bonucci e Rugani centrali. Il risultato conta poco se non per le statistiche visto che l’Italia non batte l’Argentina dall’87 (3-1). Serviva vedere qualcosa di nuovo dopo lo sconcertante periodo “Venturiano” coinciso con l’eliminazione dal prossimo mondiale di Russia. Ed invece poco della nuova Italia che ha raccolto un 2-0 pesante e un tantino immeritato che ha però ha messo a nudo gli attuali limiti del nostro calcio. A cominciare da una sterilità offensiva preoccupante, la stessa già palesata nel doppio confronto con la Svezia. Parliamoci chiaro, aspettarsi la rivoluzione sarebbe stato davvero troppo visto il poco tempo che il neo ct ha avuto a disposizione. Primo tempo al di là della noia rattristito dalle alchimie di centrocampo con l’Italia ad aspettare e gli argentini meglio messi in campo, dotati del solito ottimo palleggio. Di Maria ha preso per mano i suoi, innescando un paio di conclusioni di Otamendi e Paredes e nulla più. Qualcosa di meglio l’Italia lo ha fatto vedere in avvio di ripresa dove Verratti e Jorginho hanno preso in ano la situazione anche se là davanti le cose non sono poi migliorate tante. Squadra più aggressiva, pressing alto e due buone occasioni, prima con Immobile poi con Insigne ma senza trovare la porta. La verticalizzazione giusta invece è stata materializzata dall’Argentina che ha sfruttato un pallone malamente perso da Jorginho, con Lo Celso che ha innescato l’ex interista Banega, rigenerato dalla cura Siviglia, che ha trovato l’angolino giusto dal limite beffando Buffon. Una volta in vantaggio l’Argentina ha aumentato i giri del motore, con Di Biagio che ha cambiato molto dell’assetto tattico cambiando l’intera catena di destra, scoprendosi però troppo tanto che a cinque dalla fine in un tre contro due, gioco da ragazzi per Lanzini incrociare di destro: 2-0 e buonanotte ai suonatori. Peccato perchè l’Italia ha subito il gol nel momento in cui stava giocando con autorità dando continuità alla propria azione. E’ finita dunque 2-0 contro un Nazionale, quella Argentina che pur priva di Aguero e soprattutto Leo Messi e con due delle stelle del calcio italiana come Icardi e Dybala lasciati a casa, ha messo la partita sui binari più congeniali alla squadra di Sampaoli. Questione di mentalità che non si compra  e che si ottiene con il lavoro. Non tutto da buttare di questa notte di Manchester, ma anche l’occasione per capire da dove dobbiamo ripartire. Perché certi test aiutano quanto meno a capire.
ARGENTINA-ITALIA 2-0
Argentina (4-2-3-1): Caballero; Bustos, Otamendi, Fazio, Tagliafico; Paredes (18′ st Banega), Biglia; Lanzini, Lo Celso (30′ st Pavon), Di Maria (18′ st Perotti), Higuain. A disp.: S.Romero, Guzmán, Mercado, Acuña, Messi, Mascherano, E.Pérez, Rojo, Á.Correa, Lautaro Martínez. Ct.: Sampaoli
Italia (4-3-3)
: Buffon; Florenzi (16′ st Zappacosta), Bonucci, Rugani, De Sciglio; Parolo (16′ st Pellegrini), Jorginho (41′ st Belotti), Verratti (25′ st Cristante); Chiesa (16′ st Candreva), Immobile (29′ st Cutrone), Insigne. A disp.: G.Donnarumma, Perin, Gagliardini, Spinazzola, Verdi, Ferrari, Darmian, Ogbonna, Bonaventura. Ct.: Di Biagio.
Arbitro: Atkinson (Inghilterra)
Marcatori: 30′ st Banega, 40′ st Lanzini

 

 

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