Domani sarà ottavo di finale di Champions League a Londra tra Tottenham e Juventus, ma oggi a Wembley, nella conferenza stampa della vigilia, il primo pensiero di Massimiliano Allegri è volato alla tragica scomparsa di Davide Astori, suo ex giocatore ai tempi del Cagliari: “Credo siano state dette tante cose e credo che il silenzio in questo momento sia la cosa migliore – ha detto l’allenatore della Juventus -. Il pensiero va a lui, alla famiglia e alla bambina che non avrà la fortuna di conoscere il padre. Lo porterò sempre con me, c’è un dispiacere enorme”. C’è da portare avanti una missione che è quella targata Champions e per farlo domani Allegri si avvarrà dell’aiuto di Higuain e Dybala, seppur entrambi non al cento per cento: “Giocano tutti e due, Higuain ha fatto allenamenti differenziati, è rientrato con la squadra ed è pronto a giocare come Dybala. Poi domani è una partita così bella da giocare che anche se uno ha meno condizione fisica sicuramente farà la prestazione”. Quando gli è stato domandato se questo Tottenham come mentalità ricorda il Napoli, Allegri ha risposto: “Dovete chiedere a Sarri e Pochettino perché io non lo alleno” e ha anche spiegato: “Loro sono avvantaggiati ma per noi è come una finale e serviranno molta più pazienza e tecnica rispetto all’andata. Dovremo vedere la partita in maniera positiva e dovremo giocare meglio togliendo loro un po’ di palleggio”. Come quando vinse a Napoli, la Juve ha perso in extremis Mandzukic recuperando invece Higuain: “Non ci ho pensato, ho pensato che non ci tengo ad andare ai supplementari perché non ho cambi”.
Potrebbe trovare spazio anche Douglas Costa: “Ci sono buone probabilità che giochi”, ha spiegato ancora Allegri che ha sottolineato la necessità di essere cinici: “È un concetto giusto perché sono partite dove l’occasione che ti capita la devi trasformare in gol. In questo senso, a Roma sabato scorso è stato un buon allenamento, di capacità fisiche, con poche occasioni e all’ultima Paulo è stato molto bravo. Domani ci saranno più spazi e noi dovremo essere più bravi nella fase difensiva”. Nessun paragone invece con quella Juve che in situazione analoga due stagioni fa mancò di poco l’impresa a Monaco di Baviera contro il Bayern: “È impossibile perché ci sono giocatori con caratteristiche diverse. Domani bisognerà avere più possesso palla e cercare di dividere la partita in due perché abbiamo meno contropiedisti di quando giocammo a Monaco”, ha risposto Allegri. Con lui in conferenza stampa anche capitan Buffon che ha aggiunto: “È una sfida molto accattivante per il fatto che si gioca in un teatro storicamente incredibile e poi dovuto al fatto che noi dobbiamo cercare di conquistarci questa qualificazione che, vista la gara di andata e la forza dell’avversario, sembra un po’ in salita. Ma le cose in discesa a volte fregano più di quelle in salita”. La Juve per Buffon rende meglio in situazioni più complicate: “È normale che la Juve sia circondata da pessimismo nel momento in cui si esce dal campo senza una vittoria, perché abbiamo abituato bene tutti e al primo mezzo stop qualcuno storce la bocca senza considerare i meriti e la bravura degli avversari. Però sappiamo anche che abbiamo le carte in regola per fare la gara giusta e devo dire che quando la Juve è aggredita, sofferente e perde un pochino di sangue riesce a tirare fuori il meglio di sé”.
Gli è stato ricordato che potrebbe essere anche la sua ultima apparizione in Champions in caso di eliminazione: “Il pensiero non mi ha sfiorato anche perché sono ottimista per natura e poi mi auguro che almeno per quest’anno non sia l’ultima né per me né per la Juve”. Resta anche l’ipotesi che Buffon continui anche nella prossima stagione. Indicazioni più certe però il numero uno non ne ha volute dare: “Non ho riflessioni da fare perché sono già state fatte e con il presidente ci dobbiamo solo incontrare per definire. Penso che più o meno le nostre idee combacino alla perfezione ma questo non è il palcoscenico per parlare delle mie cose. Mi sembrerebbe fuori luogo perché ci stiamo giocando tantissimo”. Tornando alla partita di domani, parlando degli Spurs, Buffon ha aggiunto: “Il Tottenham è una squadra che ha un assetto collaudato e farà la partita che è capace di fare, con un calcio propositivo, d’attacco, fisico e tecnico che ci metterà in difficoltà. Però è anche un calcio che concede agli avversari di avere occasioni da rete. Quindi credo che si assisterà a una partita molto bella ed equilibrata nella quale la squadra più cinica vincerà la gara e conquisterà la qualificazione”. Il Tottenham spingerà sull’acceleratore anche perché “è una squadra prettamente offensiva che può disporre di gente come Kane (che come Pochettino ha paragonato per “strapotere fisico, atletismo e finalizzazione” a Batistuta), Alli o Eriksen e ci sta che il ‘golletto’ ci scappi, però due sono un po’ troppi”, ha ammonito Buffon che invece si aspetta una prova convincente da Dybala e Higuain seppur non al meglio.
“Io non so se i casi singoli possano essere paragonabili, però le migliori prestazioni che ho fatto sono state quando con la testa ho preparato le gare in un certo modo, a prescindere a come stavo bene fisicamente. Stare troppo bene fisicamente ti induce all’errore ed è lì che ti arrivano le bacchettate”. Come Allegri, anche Buffon ha ricordato Davide Astori e quando gli è stato domandato come si riparta dopo una tragedia simile, ha risposto: “Si riparte perché lo impone la vita e perché altrimenti ti lasci consumare da tutte le tragedie che inevitabilmente nel corso di una vita ti sono vicino o ti lambiscono. Soprattutto per noi che siamo calciatori e abbiamo avuto l’onore di conoscere una persona come Davide, visto che faceva lo stesso lavoro, il modo per ricordarlo è giocare, far bene quello che sappiamo fare ed esaltare i valori migliori di sport e calcio”.