Domani il derby. Gattuso carica il Milan: “Voglio undici assatanati. Rispetto per l’Inter ma dobbiamo solo vincere”

Gli occhi spiritati, gli stessi che lo hanno accompagnato da calciatore in campo. Domani sera a San Siro c’è il derby e Rino Gattuso carica a testa bassa. “Non voglio sentir parlare di stanchezza, non voglio alibi. Siamo riposati e voglio undici giocatori avvelenati in campo. Siamo consapevoli che non possiamo sbagliare, è una finale e non abbiamo margine di errore. Loro sono più forti, lo dice la classifica”. In tribuna ci sarà anche Li Yonghong, Gattuso sorride: “Lo sapevo da due settimane, domani pranzerà con noi prima del derby e parlerà alla squadra. È molto vicino e non ci fa mancare nulla, è un segnale importante. Il derby? Dobbiamo rispettare gli avversari, ma voglio una grande partita. Ripeto, non voglio sentire la parole stanchezza, non voglio nessun alibi. Voglio 11 avvelenati per portare a casa una partita molto difficile per noi. Abbiamo riposato e siamo freschi. Abbiamo la consapevolezza che non possiamo sbagliare, per noi è una finale. Abbiamo tante motivazioni perché ci giochiamo tutto. La storia del derby dice che vince la squadra che è in difficoltà. Noi il 27 dicembre eravamo alla canna del gas, una partita fondamentale per noi. Il Milan ha scritto la storia del calcio mondiale. Stiamo attraversando un periodo così, ma la società è grande. Quando un giocatore arriva qui, arriva in un grande club. C’è organizzazione e tutto. Sento che siamo i favoriti e non mi piace. Abbiamo recuperato tanto, ma sono ancora davanti. In questo momento sono più forti. Spalletti mi fa tanta paura, è un allenatore preparato e mi preoccupa la sua esperienza”. C’è chi lo ha paragonato ad Antonio Conte, ma Gattuso glissa. “Quando avrò vinto quello che ha vinto lui… Magari caratterialmente, ma tatticamente la strada è lunga”. Di formazione non parla, anche perché dovrebbe essere scontata, ma ci tiene a difendere i suoi ragazzi. “Biglia? Un mese fa lo massacravate… Tutti i centrocampisti stanno facendo molto bene. Tutti sono cresciuti e giochiamo da squadra. La difesa dipende da tutti. I nostri attaccanti corrono tantissimo per difendere. Siamo compatti, una squadra in 25-30 metri, un lavoro incredibile. Quanto a Kalinic proteggo sempre i miei giocatori finché hanno voglia e rispetto dello spogliatoio e dei compagni. Io posso dar loro anche il mio cuore e a Nikola continuerò a dare opportunità perché è forte, si deve riprendere. Al gol sbagliato da lui ho sperato di passare altrimenti lo avremmo perso, ma lui è forte ed è un attaccante vero. Ci ho parlato spesso ma non solo io, anche i suoi compagni. Ma questo trattamento non va solo a lui, anche a chi sta giocando meno. È questo il senso di appartenenza. E poi spero che San Siro mi aiuti e ci aiuti: André Silva e Kalinic vanno aiutati, meno fischi e qualche applauso in meno”. Infine un pensiero su Icardi. “È uno degli attaccanti più forti al mondo per come si muove. Bisogna stare molto attenti, è un cecchino. Poi ci sono anche Candreva e Perisic”. Ma soprattutto c’è il derby. Che Rino vuole vincere. Come ai suoi tempi.

 

P