Domani Napoli-Roma. Di Francesco sbotta: “Ascolto tutti ma decido io. Nonostante la classifica possiamo fare bene”

Massimo Ciccognani

C’è Napoli-Roma domani sera al San Paolo. Da una parte la capolista di Sarri, dall’altra una Roma che al momento accusa diciannove punti di ritardo. All’andata finì con la vittoria azzurra dopo un primo tempo timoroso da parte della Roma e una ripresa più spregiudicata. Ed è da quel secondo tempo che Di Francesco vorrebbe ripartire. “Siamo distanti da quella gara ma l’atteggiamento deve essere quello del secondo. Non cambia la mentalità ma dobbiamo rimanere in partita con più continuità, cosa che è mancata nelle ultime gare. Non possiamo permettercelo contro il Napoli, una squadra in grande condizione mentale e fisica”. Sarri e Di Francesco, dalla prima volta in C ad essere protagonisti nella massima serie. “Lui ha iniziato molto prima di me, passando dalle gioie alle sconfitte. Ora è tra i migliori in circolazione, dimostrando di ottnere risultati e continuità, è passato da un 4-4-2 iniziare a un 4-3-1-2 a un 4-3-3. Al di là del sistema del gioco, è la mentalità ad averlo portato qui”. Roma che negli scontri diretti con le altre big del campionato è quella che ha fatto meno punti. Di Francesco però non ammette ulteriori passi falsi. “Più andiamo avanti e meno possibilità abbiamo per riprenderci la Champions, e le partite diventano di meno. Dobbiamo avere più convinzione. Sicuramente, non aver fatto molti punti con quelle davanti ci ha tolto qualcosa. Dobbiamo abbiamo l’occasione per migliorare e dobbiamo provarci”. Ma a questo punto il problema diventa un altro: o la Roma non fa quello che chiede il tecnico oppure lo fa male. “La verità – osserva Di Francesco – è che non diamo continuità a determinati movimenti. Se loro non volessero fare ciò che chiedo non lo farebbero mai. Se invece vediamo una loro ricerca di fare ciò che chiedo per poi perdersi significa il dover lavorare sull’aspetto mentale. Non va bene che alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore, con troppa facilità usciamo dalla partita alle prime difficoltà. L’aver rimontato poche volte è un segnale”. In settimana, dopo il ko con il Milan, c’è stato un confronto con la squadra e la parola “compromesso” ha un po’ stizzito il tecnico giallorosso. “Al di là di cosa posso aver detto alla squadra, voi confondete la disponibilità e l’educazione con il poco carattere e la poca personalità. Per poter arrivare a qualcosa di importante, la condivisione è fondamentale, che significa credere in ciò che si fa. Quando parlo con i ragazzi, ascolto. Qualcuno ha scritto che ascolto e poi decido io ed è vero. Così come ascolto voi e vi rispondo con educazione. Non è un segno di debolezza, però, e mi dà fastidio che questa cosa venga confusa. Deciderò io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò sempre io. Chiaro? Quando vedrò che non ci sarà risposta sarò io il primo a salutare”. Tema formazione, pochi indizi. “Nainggolan e Pellegrini sono tornati in gruppo ieri. Radja deve ancora smaltire i postumi del dente perso e deciderò entro domani se schierarlo. Pellegrini è invece a completa disposizione. Quanto ad El Shaarawy e Defrel, si sono allenati bene in settimana. Defrel ha avuto qualche problemino negli ultimi 3 giorni ma potrebbero giocare tutti e due, così come tutti gli altri. Non ho deciso ancora nulla”. In mezzo anche possibili intrecci di mercato con l’accostamento della Roma a Balotelli. “Certo che lo allenerei – ha chiosato Di Francesco – Ci ho parlato prima di andare al Sassuolo e volevo portarlo con me. Poi non trovammo le condizioni ma è un giocatore stimolante. Ha grandi mezzi”. L’ultima è sul regista ideale tra De Rossi o Gonalons. “Daniele ha più esperienza e capacità nella gestione della palla. Il francese ha più capacità fisiche nel recuperare in campo aperto alcune situazioni. Possono però entrambi interpretare quel ruolo. Noi però dobbiamo rimanere corti, al di là del sistema di gioco. Noi siamo bravi a rimanere compatti, se poi ci allunghiamo le cose non vanno. Strootman ha fatto benissimo quel ruolo a San Siro ma l’ha fatto anche perché aiutato dagli altri. Si parla spesso dei singoli ma il concetto di fondo è sempre di squadra”. Al di là dei concetti, resta l’idea che domani sera la Roma si giochi al San Paolo una partita fondamentale per il suo futuro. La voglia di invertire la rotta c’è. Bisogna solo vedere se il Napoli è d’accordo.

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