Premier. Chelsea beffato al novantesimo dall’Arsenal: finisce 2-2

Simone Dell’Uomo

Partita scoppiettante, emozionante, vibrante. Un vero e proprio spot per il calcio inglese, un Arsenal-Chelsea finito 2-2 che non tradisce le attese e regala gol e spettacolo. Un thriller mozzafiato, un film aperto fino alla fine, contraddistinto dalla voglia e la cattiveria agonistica per vincere il match in zona Cesarini. Benissimo il Chelsea, compatto e organizzato, forte del suo 3-5-2 con la fantasia di Hazard pronta ad innescare Alvaro Morata. A specchio Wenger, con la difesa a 3, una difesa a 3 che lascia particolarmente a desiderare, e che conferma i limiti di una retroguardia che nonostante cambino gli interpreti continua a manifestare lacune impressionanti. E sono proprio queste lacune a spalancare la porta a Morata, che in avvio di gara spara fuori da ottima posizione. Reagisce l’Arsenal colpendo un clamoroso doppio palo interno con la giocata di Alexis Sanchez. Si va all’intervallo a reti inviolate, ma è pura casualità. Nonostante l’organizzazione di Conte, l’Arsenal attacca a spron battuto, e sblocca in avvio di ripresa con un’incursione del ritrovato Wilshere, pupillo dei tifosi casalinghi. Pareggia Hazard, che dopo essersi procurato un rigore sfruttando un’ingenuità di Bellerin, trasforma dal dischetto e riporta in parità i Blues. Bene l’undici di Conte, che con rabbia e cattiveria crea diverse fiammate che fanno tremare l’Emirates. Una di queste li porta avanti: cross perfetto di Zappacosta, inserimento impeccabile di Alonso, 1-2 e settore ospiti in visibilio. Il Chelsea sfiora il terzo gol, l’Arsenal attacca senza nulla da perdere: incredibile destro a giro di Bellerin, 2-2 in pieno recupero. Partita finita? Nulla per sogno, perchè in campo giocano Chambers, Mustafi e Holding. Il trio biancorosso lascia ancora Morata, che a tu per tu col portiere spara addosso a Cech; sulla respinta Zappacosta a botta sicura colpisce una traversa clamorosa. Finisce così, con Conte in ginocchio che impreca contro la sfortuna. Bene lo spirito dei Gunners, benissimo la tattica e i cambi del tecnico italiano, tutti ingredienti per un cocktail da leccarsi i baffi.

 

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