Domani Inter-Lazio. Spalletti: “Abbiamo la forza per reagire a questo momento no”

Massimo Ciccognani

MILANO Tre sconfitte di fila, due in campionato, una in Coppa, dolorosa contro il Milan. Non è il momento migliore per l’Inter intenzionata però a ripartire subito. A San Siro domani arriva la Lazio e sarà uno scontro diretto per la zona Champions. Spalletti lo sa benissimo e carica i nerazzurri. “Si cerca sempre di portare dei dati di fatto. Se per esempio, fossimo arrivati a questo punto con due sconfitte contro Juve e Napoli, e poi vinto e pareggiato le ultime due gare di campionato con Udinese e Sassuolo, saremmo dipinti in modo diverso. Ma siccome abbiamo fatto cose eccezionali prima, diventa facile – da fuori- vedere e trovare difficoltà. Abbiamo fatto tutto da noi e da noi, solo noi dovremo trovare la soluzione. È così che conosci le tue qualità, la conoscenza di te stesso, in tutti i punti, per reagire, subito. Nessuno ci dà la soluzione. Tocca a noi farlo. Abbiamo fatto cose eccezionali prima, e su queste siamo giudicati adesso. Noi non vogliamo essere in difficoltà. Siamo forti. Poi nella vita come nella vita,  ci sono i momenti in cui le cose non vanno bene, e devi lasciare passare il tempo. Io ho dei dati in base ai quali non si può essere pessimisti. Poi, cin sono gli spaventatori di professione, e non dico i giornalisti, anche i tifosi avversari, che dicono: il quarto posto è in pericolo. Ma sarà sempre in pericolo. Io ho dei calciatori che hanno i colpi i canna, i colpi di reni per risolvere le partite. I tifosi dell’Inter hanno fiducia, supereremo i 60mila anche domani, loro sono quelli che hanno in mano o in testa la soluzione. Loro hanno fiducia e vengono a sostenerci per questo. Se mano a mano io sono diventato sempre più interista, ora ne sono totalmente innamorato. E i calciatori la vivono come la vivo io. E vi garantisco che noi siamo forti”. Inzaghi ha provato a stuzzicare Spalletti dicendo che per fermare l’Inter bisogna annullare le fasce, ma i tecnico nerazzurro tira diritto. “Un po’ è corretto, si dovrebbe passare di più per le linee centrali. Lo si deve fare un po’ tutti, me compreso. È il nostro gioco, il modulo tattico che rispetta le caratteristiche dei nostri calciatori”. La verità, forse, è che qualcuno non è da Inter. “No. Quello che io voglio vedere è che le cose non belle che accadono sono il frutto di una difficoltà, di un episodio che non funziona. Non mi sta bene sentire chi dice: voglio giocare di più, voglio andare via a gennaio. Se uno si pone una linea di scadenza, significa che non può dare quello che ha dentro. Io a uno così, se facessi il giornalista, lo triterei. Se tu pensi di essere a scadenza, dove vuoi arrivare… Se uno vuol giocare di più, allora giochi bene e vedrà che gioca. Il mio timer non è collegato a chi ha il timer con la scadenza. Se uno si comporta in una certa maniera, ha mezza vita. Non è un modo corretto di ragionare, di fare gruppo, di contribuire, non è interista fino in fondo. Se qualcuno dei miei si espresso in questa maniera è sbagliato.  Io se devo dire qualcosa, lo dico in privato. Ma poi no, nessuno mi ha detto certe cose. Ho visto calciatori che sono arrabbiati perché non hanno vinto, che sono abbattuti e hanno voglia di riscattarsi. Non ci sono calciatori che si scansano. Sei un calciatore dell’Inter, gli altri ti vengono addosso, tu devi andare addosso agli altri. Ma dove ti nascondi? Dietro la bandierina? Non ci si può nascondere, ti vedono, di scoprono, ti prendono per il culo, e tu devi reagire. Sennò vai a giocare da un’altra parte”. L’Inter adesso segna con il contagocce, un solo gol in cinque partite. Per Spalletti non è successo nulla. “Diciamo che è calata l’autostima, sei più titubante, meno coraggioso e allora accade questo. Ti viene il braccino e si ribaltano le cose. Ma adesso tutto questo non conta. Conta domani e c’è la Lazio e dobbiamo far bene. E basta”.


 

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