Simone Dell’Uomo
Lo United è l’Anti-City. Questo il verdetto dell’ultima giornata di Premier. Successo con una dose notevole di attributi per i Red Devils di Mourinho, che sbancano l’Emirates piegando l’Arsenal 3-1. Clamorosamente arrestata la nuova e fresca marcia dei Gunners, reduci da 3 vittorie consecutive. Determinati, compatti, aggressivi e vincenti i ragazzi del Man United. Lettura perfetta di Mourinho, che annienta la fantasia di Ozil e Ramsey e costruisce il successo su due concetti fondamentali: solidità e ripartenze. Pronti via ed è subito doppio squillo United: Valencia prima e Lingard poi spianano la strada ai rossi, delirio nel settore ospiti. L’Arsenal prova a rispondere, costruendo diverse grosse occasioni per accorciare le distanze, ma si va all’intervallo sullo 0-2. Ad inizio di ripresa la partita si riapre, assist di Ramsey, timbra Lacazette. Ma è proprio lì che si vede la forza mentale della grande squadra: lanciato Pogba in campo aperto, il francese resiste alla carica del disastroso connazionale Koscielny, assist al bacio per Lingard e doppietta per la giovane stella britannica. Al 74′ l’espulsione di Pogba rinvigorisce l’Arsenal, che prova a tornare in gara con le ultime sterili fiammate. Nulla da fare, finisce così: successo pesantissimo di Mourinho e United che spedisce un chiaro messaggio al campionato.
Continua lo strepitoso cammino del Liverpool, un’inarrestabile “emerging force” che dopo il prezioso quarto posto della scorsa stagione, che ha riconsegnato ai Reds la vetrina europea più prestigiosa, rifila 5 gol al Brighton e vola verso la vetta. Tremende le ripartenze dei terribili Coutinho, Salah e Firmino, sostenuti da un’inconsueta solidità a cui ormai dalle parti di Anfield non erano abituati da anni. In virtù dei risultati autunnali la banda Klopp si candida quantomeno ad un posto tra le prime 4, insediando anche il terzo posto del Chelsea, un Chelsea che anche oggi è riuscito a conquistare bottino pieno, grazie ad un 3-1 in rimonta con cui ha rispedito i Magpies di Benitez nel nord d’Inghilterra. A segno sempre i soliti, Hazard e Morata: doppietta per il primo, che si regala anche uno scavetto di matrice tottiana su calcio di rigore.
Desolante invece il Tottenham Hotspur, costretto ad accontentarsi di un pari fortunoso in quel di Watford. Pochettino spiegava la recente crisi di risultati attraverso problemi di natura mentale, coi suoi sempre colpevoli di concedere gol a inizio gara. Oggi la musica non è cambiata, con gli Hornets avanti grazie ad una spizzata di Kasabele in avvio di gara. Pareggia Son su assist di Eriksen, ma l’espulsione di Sanchez costringe il tecnico argentino a rivedere tutti i suoi piani. E togliendo prima Eriksen, poi lo stesso Son, ed infine incredibilmente Alli, si accontenta di un punto che non galvanizza bensì rovina ulterioramente la classifica degli Spurs. Tra l’altro Lloris si salva in più di un’occasione: palo di Doucoure, rigore non concesso per un fallo di mani di Dier che ai più sembrava netto.
Bene il Leicester, che arresta la corsa del Burnley piegandola 1-0 al King Power Stadium, così come l’Everton, che bissa il successo settimanale col West Ham battendo 2-0 l’Huddersflield: può sorridere “Big” Sam Allardyce, tre punti al debutto per lui. Chi rischia seriamente la retrocessione è lo Swansea, che dopo aver trovato il vantaggio con l’ex Bony, cade rovinosamente a Stoke: prima Shaqiri poi Diouf ribaltano le sorti del match del Britannia. Chiude il quadro del sabato di Premier il pareggio tra West Brom e Palace, due squadre ancora in difficoltà che s’accontentano di un punto a testa.