Carlo Tavecchio non è più il presidente della Figc. Il massimo dirigente del calcio italiano ha rassegnato le dimissioni in occasione del Consiglio federale in programma in via Allegri. La conferma è arrivata all’uscita dal Consiglio del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. L’ormai ex numero 1 della Federazione ha chiesto un ultimo estremo gesto di responsabilità: un passo indietro di tutti i consiglieri. La richiesta è stata accolta e l’intero Consiglio è azzerato, come desideravano le opposizioni, i calciatori, la Lega Pro, la politica e i vertici dello sport italiano. In seguito allo storico flop della Nazionale e alla mancata qualificazione ai prossimi Mondiali, c’è stata una settimana di riflessioni e valutazioni. Tavecchio, dopo aver deciso di esonerare Ventura, ha fatto di tutto per rimanere in sella chiedendo un rinvio di due settimane per aspettare il rientro nel Consiglio dei voti favorevoli di Lega Serie A e B. A risultare decisiva è stata la Lega Nazionale Dilettanti, quella che con il 34% ha la fetta più ampia della torta, che ha voltato le spalle al suo ex leader. A quel punto Tavecchio è stato costretto ad arrendersi. “Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci su questo risultato. Ho preso atto degli atteggiamenti di alcuni di voi e per questo ho deciso di dimettermi”. Entro 90 giorni verranno indette le elezioni per eleggere il nuovo presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.