Domani Italia-Svezia. Ventura: “Serve tattica e cuore”

Massimo Ciccognani

APPIANO GENTILE E’ una vigilia difficile quella che sta vivendo l’Italia attesa domani alla partita altrettanto più difficile della sua storia. C’è il ritorno del playoff contro la Svezia, da ribaltare l’1-0 svedese maturato a Stoccolma. Il mondiale di Russia da giocare tutto in una notte, quella di San Siro. L’apocalisse da scongiurare. Ventura sa che è il momento di invertire la rotta. “Certo, qualcosa cambierò rispetto alla gara di Solna – ha spiegato il ct in conferenza stampa nella casa dell’Inter – In fondo sono passate appena quarantotto ore, poche, e spero che i cambiamenti siano quelli giusti, ma questo lo vedremo solo a fine partita. Molti si scandalizzano che siamo qui a giocarci lo spareggio, ma questo scenario era chiaro e prevedibile fin dall’inizio, ovvero da quando siamo capitati nel girone con la Spagna. Già da allora sapevamo che era la possibilità che più poteva avvicinarsi alla realtà. Adesso siamo qui, a giocarci il pass per la Russia. Siamo consapevoli dell’importanza di questa partita che vogliamo affrontare nella maniera giusta. Se vinceremo si faranno delle considerazioni, se dovessimo perdere, se ne faranno delle altre. Cosa servirà domani? Un po’ tutto, la tattica, che deve funzionare, ma servirà anche metterci il cuore, avere la giusta determinazione e il giusto approccio alla partita. Questi fattori ci garantiscono il successo”. Parole che Gigi Buffon ascolta e rilancia. Il capitano come sempre ci mette la faccia. “E’ un momento difficile, di grande tensione considerata la posta in palio. E’ inutile negarlo. Abbiamo la possibilità di ribaltare la situazione e noi lavoriamo per cullare il nostro sogno, quello di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi che è il mondiale. Sappiamo che è una partita importante, non solo per noi, ma per tutto il Paese, per l’intero movimento calcistico, per la storia della nostra Nazionale. Nella mia carriera ho vissuto tanti momenti da dentro o fuori e per il mio futuro non cambia proprio nulla. Cambia invece il concetto in relazione ad una possibile vittoria che vuole dire tantissimo per tutti noi, indipendentemente da me. Dobbiamo mettere tutto e forse qualcosa di più. Tocca a noi”.

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