MASSIMO CICCOGNANI
SKOPJE Inarrestabile e cannibale Real. Il Madrid vince anche la Supercoppa Europa battendo per 2-1 lo United, ma mai finale è stato ingeneroso nei confronti della squadra campione che ha dominato per settanta minuti l’avversario, ha segnato due gol, colpito tre traverse, tenuto un possesso palla esasperante. Poco United che nella parte diacendentr del march ha trovato il gol della consolazione, ma non poteva bastare per rimettere in piedi una partita, ripetiamo, che ha avuto un solo padrone: il Madrid. I campioni d’Europa del Real opposti alla squadra, lo United, che ha vinto l’Europa League. Mourinho che sfida il suo, poco fortunato, passato, Zidane con la voglia addosso di confermarsi ai vertici europei. Ingredienti essenziali e giusti per una partitissima. Telekom Arena colma in ogni ordine di posti, si gioca in una bolgia ma soprattutto in un caldo da girone dell’infermo. Pronti e via. Arbitra l’italiano Rocchi e da subito si capisce che partita sarà. Zidane tiene in panca Ronaldo e si affida agli stessi uomini di Cardiff con la sola variante del gallese al posto del portoghese. Ma invertendo i fattori il prodotto non cambia perché Mourinho disegna uno United molto abbottonato con un 3-5-2 di partenza che in fase di non possesso si trasforma in un 5-3-1-1. Primo tempo solo Real, un dominio incontrastato. In mezzo, nonostante i cinque, lo United arriva sempre secondo sulle seconde palle. Pogba gioca solito a corrente alternata, Matic fatica a trovare la giusta posizione. Sul fronte opposto una squadra che si ritrova ad occhi chiusi, ferratissima là dietro, dove Ramos e Varane fanno subito capire a Lukaku e Mikhiraryan che non è aria. La fisicità degli inglesi contro l’estro e la fantasia degli spagnoli. E non c’è partita. Real subito a testa bassa, Modric è un moto perpetuo, Kroos il centrocampista che sa abbinare qualità all’eleganza, Casemiro un fulmine di guerra. Isco non dà punti di riferimento e semina il panico palla al piede, Bale è ispirato, Benzema c’è: tradotto in soldoni fanno possesso palla continuo del Real. Un gol, una traversa, un dominio continuo. Ci provano subito i campioni d’Europa che costringono lo United nella propria metà campo. Al 16′ Casemiro va a raccogliere un perfetto angolo di Kroos e di testa fa gridare al gol: la traversa ancora balla. Impalpabile lo United che continua a subire e dai e dai il gol arriva. Minuto 23, Carvajal fa una cosa pazzesca, vede a rimorcho Casemiro che si inserisce coi tempi giusti e in scivolata di sinistro la mette sul secondo palo alle spalle di De Gea. Troppa sicurezza nel Real e per poco non ne approfitta lo United ma Lukaku finisce in off side. Benzema scalda i guantoni a De Gea. Solo Real e 1-0 strettissimo.
Ripresa. E il copione non cambia. Kroos costringe De Gea in angolo con una botta da fuori. Marcelo semina il panico, la mette in mezzo, provvidenziale Lindelof in angolo. Il Real dà spettacolo e passano appena sette minuti dall’inizio della ripresa che arriva il raddoppio. Isco chiama il triangolo a Bale, si inserisce coi tempi giusti e giustizia De Gea con un piattone sul secondo palo: 2-0 Real. E lo United? Ha un sussulto su un colpo di testa ravvicinato di Pogba, Navas devia ma sui piedi di Lukaku che manda in curva. Entra Fellaini per dare ordine in mezzo al campo allo United devastato dalla qualità madridista. Bale fa tremare la traversa con un destro potentissimo. Allo United servirebbe un gol per riaprirla. E lo trova al 16′ grazie a Lukaku che raccoglie una respinta di Navas e stavolta non sbaglia: 2-1 e finale adesso tutto da godere perché lo United ci crede e perché non ha più nulla da perdere. Il Real ha speso molto e la fatica si fa sentire. E allora Zidane cambia quando alla fine mancano quindici minuti: fuori Bale e Isco, dentro Vazquez e Asensio. A dieci dalla fine gran palla gol per Rashford, ci mette una pezza Navas. Poi è Benzema a fallire un conrpiede chirurgico, rimpallato in angolo. E arriva il momento anche per Cristiano che prende il posto del francese nel concitato finale. Adesso gli inglesi giocano sul loro piano, quello della foga agonistica, provano a spaventare il Real nei sette minuti di recupero concessi da Rocchi. Asensio non la chiude per un niente, grande De Gea a deviare in angolo la sua conclusione a botta sicura. E dalla bandierina sbuca ancora Ramos, fuori di poco. E finisce qui. La vince il Real, molto più nettamente del 2-1 finale per un dominio totale, per una lezione di calcio data da Zidane a Mourinho. Real ancora campione, seconda Supercoppa di fila come le due Champions consecutive. Poco da dire, i migliori hanno la camiseta blanca (anche se stasera hanno giocato con quella nera). E saranno ancora loro la squadra da battere.