Nell’infuocato Maksimir, la Croazia porta a termine la missione riscatto aggiudicandosi la battaglia contro la Spagna negli ultimi spiccioli di partita grazie all’eroe di giornata: l’ex romanista Jedvaj autore di una doppietta. Una vittoria di essenziale importanza visto che i croati nell’ultima giornata si giocheranno la carta per accedere alle final four. Anche i discorsi retrocessione rimangono aperti. Le Furie Rosse nonostante un cristallino palleggio subiscono la voglia di rivalsa dei padroni di casa e finiscono per cadere in un vecchio tranello: non concretizzare la notevole mole di azioni prodotte. Dopo gli acuti di Kramaric e Ceballos è l’ex romanista Jedvaj a ruggire. Sergio Ramos dal dischetto toglie però le castagne dal fuoco. I titoli di cosa vengono però scritti ancora una volta da Jedvaj. Ad un primo tempo a tratti scarno di emozioni si oppone una ripresa vibrante e dinamica piena di capovolgimenti. La partita tra Inghilterra e Croazia sarà quindi decisiva per decretare chi passerà alle final four e chi retrocederà. Dalic lancia il suo classico e consueto 4-2-3-1 nel quale spicca il genio di Modric sulla trequarti e la sapienza tattica di Rakitic. Spazio anche agli interisti Vrsaljko, Brozovic e Perisic che acquista un ruolo ancor più predominante visto l’addio di Mandzukic alla Nazionale (premiato dalla Federazione prima dell’inizio della partita). Anche sull’altro versante ci si affida alle certezze. Luis Enrique schiera il 4-3-3 puntando su Saul ed Isco, eccelsi collanti tra mediana ed attacco. Davanti fiducia rinnovata a Rodrigo e Iago Aspas. I croati dopo la batosta dell’andata si presentano all’appuntamento proponendo ben altro atteggiamento. E’ chiaro la qualità ed il talento delle Furie Rosse è ineccepibile ma i padroni di casa si tutelano con una buona dose di aggressività e pressione. La Spagna domina nel palleggio e nella gestione ma i croati sono bravi a rendere questi aspetti fini a se stessi. Anzi, è addirittura Perisic ad essere uno dei più attivi sul fronte offensivo colpendo anche il legno ad inizio match. L’esterno crea scompiglio nella difesa avversaria grazie ai suoi movimenti e ad i suoi guizzi fulminei. Dopo una prima frazione costellata da dinamiche spesso poco produttive, la ripresa parte in modo decisamente più vibrante. Due gol in due minuti. Perisic è lesto a sfruttare l’erroraccio di Sergi Roberto e a servire Kramaric freddo davanti a De Gea. I festeggiamenti durano ben poco. Azione avvolgente capitalizzata da Ceballos. I conti vengono pareggiati. Il ritmo è notevolmente più intenso con le squadre che si aprono maggiormente ma allo stesso tempo applicano una maggior produzione di trame offensive. La Spagna in particolare è più veloce nel palleggio e inizia ad aumentare le verticalizzazione. La Croazia invece riesce a far ripartire l’azione con maggiore brillantezza occupando meglio gli spazi. E’ tempo di cambi. Arriva il turno di Asensio e Morata al posto di Rodrigo e Iago Aspas (protagonista di una traversa). Una scena già vista. Gli ospiti gestiscono ma sono i padroni di casa ad incidere. Jedvaj è caparbio a spedire in rete il pallone di Modric. Luis Enrique si gioca la carta Suso per Saul. Calano le energie dei croati e allora la Spagna cerca di approfittarne dopo una ghiotta occasione per Rebic. Sergio Ramos firma dal dischetto il gol del pari dopo il fallo di mano di Vrsaljko. In fiducia gli spagnoli ci provano ancora e sfiorano il gol con Morata. Provvidenziale Vida. Nel finale è ancora Jedvaj a rendersi protagonista. Croazia in estasi. Finisce tre a due una sfida al cardiopalma.