Io tifo Napoli. “Alzare l’asticella con uno stadio di proprietà per continuare a sognare”

Maurizio Carfizzi *

Settimana di pausa e di riflessione dopo la sosta per le Nazionali, che ha visto risorgere in Polonia l’Italia di Roberto Mancini che ha evitato la retrocessione in Serie B della Nations League, esprimendo un calcio che mi ha ricordato molto il Napoli del Comandante Sarri. E non solo a me, ma a tanti altri esperti di calcio giocato e parlato. Questo però deve far riflettere anche sul ruolo e sull’importanza storica che ha avuto Aurelio De Laurentiis sulla crescita del Napoli in questi quasi 15 anni da quando ha rilevato dal fallimento il titolo sportivo della gloriosa squadra della Dea Partenope. Ricordiamo l’estate 2004: il Napoli, presidente Naldi, si salva in Serie B grazie a Gigi Simoni e ai gol di Dionigi e Montezine. Ma non basta, il Tribunale fallimentare di Napoli decreta a luglio la morte sportiva del club che fu di Sivori, Krol e Maradona. Fu un’estate terribile, dove i napoletani aspettavano di conoscere il futuro, illudendosi con le promesse di Gaucci (!). Poi arrivò lui, ADL, in vacanza a Capri, che con 30 milioni di euro di assegni circolari Unicredit, rilevò il titolo dal Tribunale. Iniziò così  la grande scalata nel calcio europeo, passando per il ritiro di Paestum, dove non c’erano neanche i palloni, arrivando alle gloriosi notti di Champions League, ultima la grandissima vittoria contro il Liverpool.  Un periodo lunghissimo, 15 anni, dove il Napoli ha sfiorato più volte lo scudetto, passando per Mazzarri, Benitez,  Sarri e adesso con Ancelotti. Scudetto sfiorato,  accarezzato, più volte come campioni di inverno, ma sfumato sempre con la Juventus, protagonista negativa. Come non ricordare che l’era De Laurentiis è quella che vede il Napoli dal 2008 sempre presente nelle coppe Europee: passando dalla vittoria in Intertoto con Reja, fino alla semifinale di Europa League scippata a Benitez dal Dnipro. Oggi grazie ad ADL il Napoli è al 15° posto nel ranking europeo, seconda squadra italiana. Ma con Aurelio sono arrivate anche due coppe Italia contro Juventus  e Fiorentina in finale, una Supercoppa italiana, sempre contro la Juventus, e una scippata a Mazzarri a Pechino sempre contro i bianconeri.  Per non parlare dei fuoriclasse che hanno vestito la maglia azzurra in questi anni; dalla bandiera Hamsik prossima a superare nella hall of fame azzurra di tutti i tempi “Pal e fierr” Bruscolotti, a giocatori che ci hanno fatto innamorare come Lavezzi, Cavani, Callejon,  Mertens, Reina, per non parlare degli idoli partenopei Cannavaro ed Insigne, oltre al giuda Higuain. La storia insegna che il Napoli negli ultimi anni si è consolidata come la maggior rivale della Juventus in Italia, con una continuità maggiore anche rispetto all’epoca di Ferlaino e Maradona.  Adesso va fatto un ulteriore step, in Italia vincendo, consolidando il ruolo del Napoli anche in Europa, e con Ancelotti la strada intrapresa sembra esatta.  Sono fiducioso, nonostante le mille critiche ad ADL:  lui è la garanzia per vedere un Napoli sempre ad alti livelli. Non come urlano i contestatori, che sottolineano sempre che vince solo  il campionato dei bilanci, il passo avanti va fatto con l’aumento del fatturato e lo stadio di proprietà diventa una priorità.  Fondamentale diventa ora la pace con De Magistris per alzare l’asticella. Forza Napoli e Forza ADL.

* ex calciatore, tifoso Napoli