E’ una partita diversa dalle altre, semplicemente la partita. E’ il derby di Roma, tra colori e passione, un derby lungo un anno che non ha eguali. Benvenuti a Lazio-Roma, la partitissima di domani sera alle 20.45 allo stadio Olimpico. Arriva in un momento caldo della stagione, con la Roma fermata in casa dalla Fiorentina e la Lazio vittoriosa a Udine che ha significato l’aggancio ai giallorossi al terzo posto, un punto in più sull’Inter. E’ una sfida champions, che vale molto in chiave futura. La Roma ci arriva a mille, perché alla sconfitta con la Fiorentina ha fatto seguito la clamorosa impresa contro il Barcellona che ha proiettato i giallorosso di Roma in semifinale Champions, rispetto ai cugini inaspettatamente eliminati in una notte incredibile dall’Europa League dal Salisburgo. Di Francesco si gode il momento dopo tanto travaglio in stagione, ha conquistato un posto nel cuore della gente romanista, ma sa bene che domani sera sarà un’altra storia. Tutto azzerato, perché c’è il derby, che come diceva un suo predecessore, non si giocano, si vincono. Di Francesco lo sa, vola basso, ma vuole continuare a stupire. C’è il derby. Eccolo Di Francesco: “E’ la sfida giusta al momento giusto e va preparato non bene, ma benissimo. Non bisogna cercare motivazioni ed energie, la carica di un derby va oltre ogni discorso, e l’euforia di martedì e delle ore successive si trasforma nella voglia di far bene, benissimo. Quello che è accaduto martedì è un pezzo della nostra storia. Ora ci giochiamo la Champions della prossima stagione”. La notte col Barcellona ha cambiato la sua stagione. E anche quella della Roma. “E’ stata una cosa inattesa, speravamo di poter vivere una notte così, ma ora serve consapevolezza e continuità, mentalità e altri risultati. Se cambierà la nostra storia, non posso saperlo, ma vogliamo provarci. Il Liverpool? E’ la partita del destino, la gara che tutti i tifosi romanisti aspettavano. Un segno del destino che dovremo affrontare al massimo, per portare avanti la nostra idea di arrivare a Kiev. Ci sono avversari magnifici, uno lo conoscete bene”. Sorride, per l’impresa, per una notte che lo finalmente gratificato. “Tanto. Ma prendo la Lazio, per esempio: è uscita dall’Europa in modo sorprendente, aveva in mano la partita, sicura. Un gol ha fatto saltare tutto, e mi spiace che sia accaduto, mi spiace che le sorti europee delle italiane non siano state tutte fortunate. La Lazio è una squadra così, che ha smarrito l’Europa in un certo modo, ma che possiede giocatori formidabili”. Già, la Lazio, pensieri e parole su un avversario che Di Francesco teme e rispetta. “Della Lazio temo la reazione della squadra rabbiosa, ferita dalla gara europea, un po’ come noi contro il Barcellona dopo il ko con la Fiorentina. Temo questo loro prevedibile atteggiamento. Dovremo essere bravi e rabbiosi, con la giusta fisicità e la giusta qualità tecnica. Ma la fisicità conta, eccome se conta”. Potrebbe ripartire dal 3-4-2-1 visto contro i catalani, ma non è detto che diventi il suo nuovo credo. “Può darsi, ma non è una scelta definita, che sia così o 3-4-3 in sostanza fa lo stesso. E’ stata un’occasione, ma servono giocatori di un certo tipo. Contro il Barcellona mi ha dato risultati importanti, può essere che lo ripeta nel derby, può darsi anche di no”. Formazione anti-Lazio. Sui parte da un punto fermo, che è Edin Dzeko. “E’ un calciatore semplicemente eccezionale che sa interpretare le partite, i momenti delle partite, sa aiutare la squadra e sa fare gol. Poi bisogna essere bravi a gestire le partite allo stesso modo. E lui deve crescere in questo senso, così come deve crescere tuta la squadra, tutti i giocatori”. I problemi non gli mancano e non lo nasconde. Defrel e Perotti non sono disponibili per il derby. Defrel è fuori causa anche in prospettiva. Perotti spero di recuperarlo a breve. Poi ci sono Manolas e Florenzi con qualche problema. Cose di formazione non le rivelo. Non posso dare vantaggi. Schick? Non dico se giocherà o meno. Dico solo che tra lui e Under uno andrà in campo. Punto”. Altro non dice, ma l’undici anti-Lazio non dovrebbe discostarsi troppo da quello che ha battuto il Barcellona, quanto meno nelle intenzioni. Poi, la notte, porta consiglio e Di Francesco ha voglia di pensarci ancora. O forse cerca nei suoi pensieri, solo conferme.