L’Inter non sfrutta il pari della Juve a Lecce, si fa invece imporre il pari interno dal Parma (2-2) e manca il sorpasso. Juve che rimane in testa. Una gran bella partita, quella diSan Siro fra Inter e Parma, fissata dai gol di Candreva, Karamoh, Gervinho e Lukaku. Antonio Conte e Roberto D’Aversa devono fare i conti con gli infortuni. L’Inter si schiera col consueto 3-5-2 con Godin al centro della difesa, Skriniar e Bastoni ai suoi lati. A centrocampo confermati i 4/5 della gara col BVB, a sinistra c’è Biraghi al posto di Asamoah. Davanti Lukaku con Lautaro. Nel Parma mister D’Aversa dà ancora fiducia a Dermaku in difesa. A centrocampo con ai lati di Scozzarella ci sono Kucka e Hernani. Davanti il trio leggero Karamoh-Kulusevski-Gervinho.
Tutto in sette minuti Il match si sblocca col secondo gol consecutivo di Candreva. Angolo per i nerazzurri, Dermaku allontana ma il pallone finisce sui piedi del numero 87 che calcia al volo e batte Sepe, mandato fuori tempo da una doppia deviazione di Kulusevski e Dermaku. Il gol subito scuote il Parma, ma soprattutto Brozovic, protagonista in negativo in entrambe le reti dei crociati: prima sbaglia un retropassaggio su cui si avventa Karamoh, gol dal limite di destro, niente esultanza (visti i trascorsi) e applausi di San Siro. Poi lascia scorrere un pallone sulla destra a centrocampo che finisce ancora sui piedi del francese. Discesa fino al limite, palla all’ex Roma Gervinho dall’altra parte e clamoroso vantaggio alla mezzora di gioco. All’intervallo il risultato non cambia più, con Inter e Parma che vanno negli spogliatoi sull’1-2.
Protagonista il Var. L’avvio di rirpesa è tutto marchiato Inter. Prima Skriniar calcia da lontano trovando pronto Sepe. Poi, al 51esimo, ecco il pareggio firmato da Lukaku: Brozovic apre per Candreva che mette dentro al limite dell’area piccola. Il belga si avventa sul pallone e batte Sepe da pochi passi. L’arbitro Chiffi inizialmente annulla, salvo poi convalidare la rete dopo un check di circa 4 minuti del VAR Calvarese. Il pareggio non basta a Conte. L’Inter ci prova ancora con Lautaro Martinez e Gagliardini, il Parma con il contropiede di Karamoh e Gervinho stoppato da Handanovic. Tocca ad Esposito, classe 2002, esordire in A dopo il grande impatto in Champions col Borussia Dortmund. Pochi minuti dopo trova anche la sua prima ammonizione, ma come contro il BVB ciò che colpisce è la personalità con cui entra in campo. Come dimostra in occasione della punizione conquistata da Politano a 5’ dal termine, quando si sbraccia con Conte per avere l’occasione di batterla. L’Inter ha voglia di vincere la sfida, risultato che gli regalerebbe la vetta della classifica. De Vrij ci prova di testa, ma il suo tentativo va fuori di poco. Ma ciò che fa sussultare San Siro è un gran tentativo di Esposito al 93esimo, ma il suo tiro al volo a girare finisce fuori di un soffio. Ma il classe 2002 ha pure l’ultima parola sulla sfida, visto che nell’ultimo dei 7 minuti di recupero, impatta di testa anticipando anche Lukaku. Ma il tiro finisce alto e il risultato non si muove più dal 2-2.