Sul tetto d’Europa sale la Spagna che a Udine conquista il quinto titolo Under21 in otto finali. Furie rosse migliori tecnicamente, Fabian Ruiz superlativo, Dani Olmo decisivo. Per i teutonici rete di Amiri.
Le scelte Fuori Lirola e Meré – quest’ultimo titolare nell’ultima finale contro la Germania – la Spagna si schiera con il classico 4-2-3-1, punta Oyarzabal e tre tenori dietro, come Ceballos, Fornals e Dani Olmo. Titolare Fabian Ruiz a centrocampo, fuori Pol Lirola del Sassuolo, solamente in panchina, con Aguirregabiria al suo posto. Risponde la Germania con il 4-3-3 solito, con Waldschmidt al centro dell’attacco, Dahoud a centrocampo e Jonathan Tah come pilastro della retroguardia.
Spagna attivissima La Spagna arriva come la grande favorita, anche per vendicare la sconfitta di due anni fa a Gerusalemme. La pressione è già evidente dai primi minuti, con Fabian Ruiz e Marc Roca che pressano sul portatore di palla, ben oltre la linea mediana del campo. Al primo vero tiro in porta Nubel è battuto: il centrocampista del Napol trova una prateria, infilandosi in mezzo. Dai venti metri il sinistro è chirurgico, andando all’angolino e firmando l’1-0. La reazione è affidata al contropiede, piatto forte dei tedeschi, con Amiri che centra un pallone in area dove nessuno può arrivare. Lo stesso laterale poi viene murato da un difensore, poco dopo.
Germania a rilento La Germania non eccelle in palleggio, ma ha molta forza fisica, oltre che qualche individualità. L’azione più pericolosa arriva da un batti e ribatti in area che, dopo un rinvio sballato di Junior Firpo, arriva sui piedi di Oztunali: tiro deviato e nessun problema per Sivera. Alla mezz’ora Jesus Vallejo, capitano delle Furie Rosse, entra in maniera scomposta su Waldschmidt. I tifosi invocano il Var, la review c’è ma conferma “solamente” il giallo per lo stopper. Poteva starci il rosso.
Ripresa, i tedeschi ci provano Nella seconda frazione, per rischiare qualcosa di più, gli uomini di Kuntz provano un pressing più volitivo, creando subito con Amiri (dopo un disimpegno errato di Fabian Ruiz) una palla gol: Sivera respinge in maniera deficitaria, Vallejo anticipa Waldschmidt. Dall’altra parte Dahoud rischia di concedere un rigore in movimento a Fornals, ma Tah anticipa tutti provvidenzialmente. La stellina della Germania, Waldschmidt, ci prova con un paio di conclusioni da fuori – semplici per Sivera – così come Dani Olmo, a metà secondo tempo, senza mettere in difficoltà Nubel.
Raddoppio beffa La Germania cresce ma di pericoli, grossi, non ne crea. Così in un contropiede – a venti minuti dalla fine – la palla sfila verso Fabian Ruiz che, con il sinistro, impegna Nubel. Errore del portiere tedesco che lascia lì il pallone, Dani Olmo si traforma in condor e, con un pallonetto morbido morbido, sigla il 2-0. Forse non meritato, ma straordinariamente realistico. Da lì in poi è quasi accademia, con Fabian Ruiz che va verso il 3-0 ma sbaglia la mira dopo una sponda di Borja Mayoral.
Finale da brivisi Al minuto ottantanove Amiri carica il destro e spara verso la porta, una deviazione mette fuori causa Sivera che si vede scavalcato, per il 2-1. Non succede più niente nei centottanta secondi supplementari, forse pochini per le perdite di tempo effettuate e le sei sostituzioni. La Spagna è campione d’Europa per la quinta volta, raggiungendo l’Italia.
SPAGNA-GERMANIA 2-1
Marcatori: Fabian Ruiz 8′, Dani Olmo 69′, Amiri 89′.
Spagna (4-2-3-1)
Sivera; Aguirregabiria, Nunez, Vallejo, Firpo; Roca, Ruiz (dall’80’ Merino); Olmo, Ceballos, Fornals (dal 72′ Borja Mayoral); Oyarzabal (dal 55′ Soler).
Germania (4-3-3)
Nubel; Klostermann, Tah, Baumgartl, Henrichs; Serdar (dal 61′ Neuhaus), Eggestein (dall’80’ Nmecha), Dahoud; Oztunali (dal 72′ Richter), Waldschmidt, Amiri.