Quagliarella non basta alla Samp: Caicedo fa volare la Lazio

Gianluca Malavisita

La Lazio sbanca Marassi e si porta a tre punti dal quarto posto in classifica, al termine di una gara emozionante contro la Sampdoria di Giampaolo, che ha disputato tutto il secondo tempo in inferiorità numerica per l’espulsione di Ramirez, ma che ha venduto cara la pelle, riuscendo a tenere viva la partita fino al novantesimo. Finisce 2-1 per i biancocelesti, con la doppietta di Caicedo nel primo tempo e il gol di Qualgliarella nel secondo, che arriva a 150 gol in serie A ma non riesce a regalare punti ai suoi.
In avvio Inzaghi cambia le carte in tavola inserendo Wallace sul centrodestra e proponendo in avanti la coppia Correa-Caicedo, con Immobile che siede in panchina per ricaricare le batterie in vista dell’intenso finale di stagione. Con Milinkovic e Luis Alberto squalificati, e Marusic ancora ai box tocca a Romulo sulla destra con Cataldi e Parolo ai lati di Lucas Leiva. Confermato il resto della formazione che ha conquistato la finale di Coppa Italia, con Acerbi e Bastos davanti a Strakosha che completano il pacchetto difensivo e Lulic sulla corsia mancina. I blucerchiati di Giampaolo, che devono rinunciare ad Andersen, rispondono col 4-3-1-2: davanti ad Audero il pacchetto di difensori è formato da Sala, Ferrari Colley e Murru; terzetto di centrocampo con Praet, Ekdal e Linetty più Ramirez alle spalle di Quagliarella e Defrel.
Partenza fulminante per i biancocelesti, che dopo appena due minuti trovano la rete del vantaggio con Caicedo. Colley sembra essere rimasto negli spogliatoi e regala un pallone sanguinoso a Caicedo che dal cerchio di centrocampo si invola verso la porta di Audero. Inutile il ritorno del difensore doriano, che va a sbattere contro l’attaccante laziale poco prima di infilare la palla in rete col mancino. La Samp è frastornata e non accenna reazione, tentando più uno sterile palleggio sulla trequarti avversaria senza riuscire ad affondare il colpo. I biancocelesti invece sono chirurgici in contropiede, con Correa e Caicedo versione Luis Alberto-Immobile della passata stagione. Il Tucu è ispirato e al sesto parte sulla sinistra, saltando di netto prima Linetty e poi Sala. Il tiro-cross è respinto da Audero sulla testa di Parolo che allarga per Romulo sulla destra. Il cross arriva preciso per Caicedo che stavolta però non trova la porta. Al quindicesimo Giampaolo cambia Colley (problemi fisici per lui) e inserisce Tonelli. I padroni di casa provano ad affacciarsi in avanti con Linetty, che trova il pertugio giusto per servire Quagliarella sulla sinistra. Le maglie dei difensori di Inzaghi sono larghe, così come il tiro del bomber campano, che non impensierisce Strakosha. La parantesi blucerchiata però dura poco, perché passano due minuti e la Lazio trova il raddoppio. Ancora Caicedo, al termine di un contropiede magistrale orchestrato a pieno organico dagli uomini di Inzaghi. Leiva recupera palla in difesa e fa partire Correa in campo aperto, palla allargata su Romulo che crossa di prima a centro area per la girata perfetta, di testa, della pantera ecuadoriana sul secondo palo. Nulla da fare per Audero e doppio vantaggio meritato per una splendida Lazio. Ramirez ci prova su punizione dai venticinque metri al trentatreesimo, col tiro a giro preciso ma lento, che permette la parata plastica a Strakosha. E lo stesso Ramirez è protagonista (negativo) dell’ultimo episodio del primo tempo, col pestone (forse involontario) che gli costa il doppio giallo e quindi l’espulsione, che lascia i suoi compagni di squadra in dieci uomini e sotto di due reti.
Secondo tempo che non ti aspetti, con la Sampdoria che trova la rete che riapre la partita e riesce a tenerla viva fino alla fine. Il piano della Lazio è chiaro, cercare il giropalla alto per smorzare il ritmo di gara e tenere lontani i doriani. In avvio di ripresa Giampaolo cambia Linetty e inserisce Jankto disponendosi col 4-4-1 e lasciando Qualgliarella libero di svariare sul fronte offensivo. Ben tre i legni colpiti nella seconda frazione, con Romulo che apre le danze in avvio, servito da Caicedo sulla destra e incrociando la conclusione da posizione defilata. L’episodio che la riapre arriva poco dopo, con Ekdal che salta di tacco Leiva (oggi appannato) in zona centrale e scodella al centro per Quagliarella. La deviazione di Acerbi non altro che mettere l’attaccante blucerchiato solo davanti a Strakosha. Tiro e gol che rimette tutto in gioco. Murru segue l’esempio di Romulo e colpisce il legno dalla distanza con un bel tiro di sinistro, la palla sbatte sula palo e sulla schiena di Strakosha finendo di poco fuori.  Anche Inzaghi cambia, Caicedo per Immobile e Marusic per Romulo, con il neoentrato attaccante che trova subito la traversa con un tiro potente da calcio piazzato. Sul ribaltamento di fronte Defrel ha l’occasione più ghiotta per il pareggio ma non trova la porta da due passi dopo il bel cross forte e basso di Jankato a tagliare tutta l’area. Gli ultimi minuti passano senza particolari sussulti, con la Lazio che riesce a gestire bene il pallone inserendo Badelj per Leiva e annullando il tutto per tutto di Giampaolo che prova la carta Gabbiadini per Sala.  Lazio che ritrova una vittoria importante in campionato dopo il tonfo in casa col Chievo che sembrava aver spento le speranze nel quarto posto, ora lì, a soli tre punti di distanza.