Stefano Sale *
Esce la Roma. Esce Eusebio Di Francesco. Ed è probabile che altri lo seguano tra cui Monchi. Quello che era nell’aria da settimane o forse mesi. C’e poco da dire, anzi molto. Ma soffermarsi troppo su quello che poteva essere e non è stato adesso non ha più senso. Abbiamo sempre avuto fiducia, dalle scelte del tecnico alla campagna acquisti fatta in estate per quello che riguardava l’operazione Nainggolan e Strootman, col disappunto della tempistica per quest’ultimo. Guardando indietro forse Kevin andava tenuto. Ma il nodo è l’aquisto di Pastore, un giocatore che evidentemente non andava più e non serviva. E ci metto anche Nzonzi, non me lo aspettavo così lento ed inutile alla causa. Ora è andata. Bisogna ricominciare un percorso, con chi e con quali obiettivi non si sa. Vedremo. Intanto gli strascichi dopo Porto continuano. Lasciamo stare il VAR. Certo, le decisioni dell’arbitro fanno discutere ma poi se devo giudicare la prestazione è insufficiente. Bastava una Roma normale per battere il Porto, questo il cruccio. Purtroppo la squadra non ha giocato per 90 minuti. Il risveglio nei supplementari è stato quello che poteva cambiare tutto. Ma nel buttare il pallone dentro non c’e stato verso. Se fossimo passati ai quarti avremmo solo allungato i tempi di agonia, la Roma oggi è questa, ed il quarto posto adesso va raggiunto con qualsiasi mezzo. Allora, dico bentornato a casa Re Claudio. Non so se sarà sufficiente ma ormai bisogna solo avere fede. Serve un miracolo.
* Roma Club Dublino, tifoso Roma